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 Oggetto del messaggio: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 10:55 
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Stamattina mi son imbattuto in un 3D su un altro forum, neanche italiano, e poi di seguito su una diatriba sullo stesso forum, in cui si discuteva di una via piuttosto importante e conosciuta, oltreché parecchio dura. Ora, assolutamente non per far polemica ma solo per capire, mi chiedevo una cosa.
Esempio: via XXX, difficoltà 7b con un obbligatorio di 6b, diciamo. Leggo che tizio è andato a farla, tutti applaudono, grande, bravo, bello ecc… senonchè si scopre poi, piuttosto nascosto tra le righe (il che fa già capire che forse di per se non è una cosa proprio elogiabile), che tizio in realtà ha fatto la via tirando, cliffando, staffando, ecc.., per cui sicuramente in libera manco l’ha vista, e forse pure l’obbligatorio si è un po’ perso per strada!
Ora, ripeto non per polemicizzare ma davvero solo per capire, essendo io un povero boulderista, qual è la storia vera in questo caso. Ovvero, per me tizio la via non l’ha fatta. Punto. Sarò categorico, ma ricordo per esempio l’anno scorso in provenzale, su una via son caduto su un tiro, e invece di scendere in sosta per ripartire per non far perdere tempo son ripartito da dov’ero, ma ricordo ancora adesso che la prima cosa che ho pensato (e che ho detto una volta sceso), è stata “io questa via non l’ho fatta!”.
Io quando scelgo una via non guardo solo l’obbligatorio (oltreché naturalmente tutta una serie di fattori, ambientali, oggettivi, ecc…) ma anche il grado max in libera, perché per me quella via l’avrò fatta solo e solamente arrampicandola tutta dall’inizio alla fine!
Ancora una volta, ognuno è libero di andare in montagna come meglio lo diverte, non m’interessa assolutamente, ma son io che son troppo “netto” e un po’ d’elasticità non farebbe male, oppure dire le cose come stanno veramente a volte fa un po’ male.

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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 12:19 
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come diceva la canzone ?
"la verità ti fa male lo so .." :lol:

diciamo che se un tipo parla della via vantandosi di averla fatta, e di aver fatto il grado xx, quando in realtà ha azzerato i passi duri .. troverei il suo atteggiamento abbastanza infantile.
Non ci vedrei nulla di strano se invece dicesse di aver salito la via ammettendo di essere passato in artificiale sui passaggi duri
(tanto per fare un pò di distinzione tra "salire" o "fare" una via di grado xx)

A me (pippa) capita di trovarmi a mungere su certe vie e non ho difficoltà ad ammetterlo perchè la cosa non mi importa più di tanto e, parlandone, dico che la via l'ho salita azzerando qui o là (e tra l'altro in genere ricordo anche bene, a distanza di tempo, dove ho azzerato!)

Ora, parere personale sul tuo caso che citavi, il fatto che tu sia volato in un punto e poi sei ripartito da lì e sostieni di non aver fatto la via mi sembra un pò diverso (più vicino alla sega mentale)
Ovvio che se invece un'altro è passato senza volare o appendersi significa che è riuscito nell "a vista", però ... :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 13:14 
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Iscritto il: 13 ottobre 2007, 15:21
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la vera etica in alpinismo o arrampicata, è quella del dire sempre la verità su quello che si è fatto. Poi vi son vie che i salgono in artif. e le stesse che vengono salite il libera, e passi che non si riescono a fare e perciò (come dice roc) si azzerano, e poi c'è chi (come del resto faccio io in ambito sportivo in falesia), che se vola scende dal tiro toglie la corda e riprova, e chi sale sull'Everest con l'ossigeno e chi senza, e chi fa piolet con le dragonne e chi no, ecc. ecc., insomma, basta solo vivere con serenità la propria passione, e con molta dignità e umiltà dire sempre il vero. Già le seghe mentali ci vengono imposte tutti i giorni lungo il difficile sopravvivere, almeno durante le nostre passioni cerchiamo di essere sereni e leali, verso noi stessi e verso gli altri.


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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 14:51 
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Iscritto il: 25 febbraio 2009, 18:43
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mahler ha scritto:
la vera etica in alpinismo o arrampicata, è quella del dire sempre la verità su quello che si è fatto. Poi vi son vie che i salgono in artif. e le stesse che vengono salite il libera, e passi che non si riescono a fare e perciò (come dice roc) si azzerano, e poi c'è chi (come del resto faccio io in ambito sportivo in falesia), che se vola scende dal tiro toglie la corda e riprova, e chi sale sull'Everest con l'ossigeno e chi senza, e chi fa piolet con le dragonne e chi no, ecc. ecc., insomma, basta solo vivere con serenità la propria passione, e con molta dignità e umiltà dire sempre il vero. Già le seghe mentali ci vengono imposte tutti i giorni lungo il difficile sopravvivere, almeno durante le nostre passioni cerchiamo di essere sereni e leali, verso noi stessi e verso gli altri.

:clap: :clap: :clap: :adula: :clap: :clap: :clap:
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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 15:00 
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mahler ha scritto:
...Già le seghe mentali ci vengono imposte tutti i giorni lungo il difficile sopravvivere, almeno durante le nostre passioni cerchiamo di essere sereni e leali, verso noi stessi e verso gli altri.


pienamente condivisibile :ok:

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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 15:12 
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CANCELLATO PERCHE' FUORI TEMA... TROPPO POCO TEMPO PER LEGGERE BENE L'INTERVENTO... TROPPA AFA... E ALTRI CAXXI... SCUSATE :lol:

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Ultima modifica di funsu il 7 luglio 2010, 16:47, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 15:56 
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Nononono non ci siamo capiti! Alura, pienamente d’accordo con carlo e mahler, soprattutto sul discorso seghe mentali. Mi sta bene, come ho scritto subito ognuno è libero di andar per monti come meglio crede e fare quel che vuole, purchè non nuocia a me. Se uno vuol arrampicare pulito o mungere dall’inizio alla fine a me non cambia nulla, semplicemente dico che PER ME nel secondo caso la via non si è fatta. Punto. Etica, seghe mentali, non so, ma onestà, questo si.
Il discorso che fai tu funsu non l’ho capito granchè. Agonismo? Assolutamente no, tanto più durante una via. Con dolce metà o meno, io cerco in una via (non nel boulder o in falesia) la bellezza prima di tutto, la logica della linea, poi che sia 4 o che sia 7 m’interessa relativamente meno. L’anno scorso quando siamo stati insieme al mongioie dimmi dove hai notato agonismo? Non credo, anzi è stata una salita molto relax ma fatta da entrambi in un modo bellissimo, pulito e veloce. E ci siamo divertiti un sacco. E siamo stati onesti, soprattutto verso noi stessi. Questo io intendo arrampicare in montagna. E chiudere una via e poter dire di averla fatta :idea:

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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 16:34 
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agonismo intendevo sfida con se stessi, assolutamente non con altri a chi è più bravo e bello...
intendo che secondo me può capitare di iniziare una cosa con un certo spirito per poi mischiare altre componeti interiori... tutto lì.
Se non è il tuo caso, sicuramente è un caso... che potrebbe anche motivare il fatto che uno si vergogna di dire la verità (riferito all'esempio che porti del tipo sulla via xxx, ecc) su come ha effettivamente effettuato la via...

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 Oggetto del messaggio: Re: etica o seghe mentali
MessaggioInviato: 7 luglio 2010, 22:15 
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...ciao scusate l'intromissione... secondo me qui entra in gioco un duplice valore...

Il primo è il discorso di reinhard karl... più sale il pericolo oggettivo e più la persona si sente in grado di eludere le regole... nel senso che non le considera... si parte dal boulder in cui le regole ci sono e punto... sino all'alpinismo d'eplorazione in cui "vale tutto"...

Il secondo è il discorso fatto da Mahler... (che quoto in pieno) la via è fatta o non fatta? Dipende... Posso averla fatta in artificiale od averla fatta in libera. L'importante è che venga detto lo stile. Se vogliamo proprio scendere nelle regole dovremmo anche dire se a vista o RP... se vogliamo proprio scendere nelle regole tutti e due i compagni dovrebbero fare entrambi tutti i tiri da primo in libera... perchè la via sia considerabile in libera (basta leggere On the rocks di Glowacz od altri tra i tanti testi che han fatto storia o che l'han riassunta e che quindi hanno in pratica asserito quali sono le regole).

Credo che dire come si è salita una via sia il 100% di ciò che è necessario.
Salgo ad esempio la contamine al Midi... ok... ma come?
ED - 7a in libera
TD - 6a + A1/A2

L'ho fatta in entrambi i casi ma con stile diverso.

Certo è che se dico l'ho fatta in libera... e passo con resting o qual'altra tecnica artificiale... allora no... non l'ho fatta (Secondo me)

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Alexander "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).


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