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 Oggetto del messaggio: SOLI
MessaggioInviato: 5 dicembre 2005, 16:59 
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prendo spunto dal libro che mi sto pappando in sti giorni (così grizzly rode un p? :twisted: ) e anche da alcune salite news, tra cui quella di Seliga slegato su un 8b+ (secondo me un p? discutibile.......) per un nuovo argomento di discussione: cosa ne pensate delle solitarie, in montagna o in falesia, che siano in completo freesolo o comunque assicurati (che in questi casi ha comunque una valenza "psicologica" Più che altro) :?: indipendentemente dal grado, che è comunque relativo alla capacit? soggettiva, credo che per molti ormai stia diventando un evento mediatico a differenza di molte salite, anche di qualche anno fa, da parte di personaggi che invece lo facevano con completa discrezione :!: credo che l'arrampicata senza corda possa essere (considerazione da prendere con le molle :!: ) la forma di scalata Più pura, quella che esige completo autocontrollo, esperienza totalizzante che richiede Più "sostanza" mentale che fisica :!: ma tutto questo credo che si perda nel momento stesso in cui la salita venga fatta per esigenze d'immagine, di sponsor. ecco, in questi casi non la concepisco davvero e addirittura non capisco come si possa fare una cosa del genere se non per se stessi :!: eppure, sia in montagna (in realt? molto Più raramente) che su roccia si sentono casi del genere (su tutti Huber, scalatore sicuramente di classe superiore, ma di cui non capisco e non condivido tante salite slegato) :roll: voi che ne pensate :?:

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MessaggioInviato: 5 dicembre 2005, 17:48 
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Non posso certo parlare per le salite in solitaria fatte per l'immagine: quella, al limite, posso solo rovinarmela a causa di una caduta ... poi mi ci vuole un restauratore :lol:

Penso per? che la salita in solitaria (se fatta ben entro i propri limiti), permetta di "godersi" la via: percorsa con i propri ritmi, concentrati per tutto il tempo solo e soltanto su quello che si sta facendo.


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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 8:28 
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assolutamente neanch'io potrei parlare solo per le caxxate che ho fatto, ma il mio discorso era riferito ai climber di punta, per cui un salita freesolo rappresenta sempre di Più, a mio parere, un valido motivo di sponsorizzazione prima ancora che un'esperienza "unica". mi spiego: la salita della HB sulla lavaredo da parte di huber :!: per carit?, tanto di cappello, ma quanto è stata fatta per motivi mediatici, per far tornare alla ribalta il personaggio che iniziava ad essere appannato dall'et? rispetto alle nuove leve, piuttosto che per l'esperienza in se :?: magari poi mi sbaglio alla grande e mi beccherei un cazzottone da huberone :? per?.....invece quello che da decenni viene fatto in inghilterra, la filosofia grit portata avanti da tutta la popolazione arrampicatoria, quella secondo me è una gran bella cosa, un vero modo di "sentire" la roccia in modo pulito e senza bisogno di esibizionismi :wink:

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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 14:42 
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Secondo me, affrontare una salita in montagna (dalla semplice passeggiata al 10u :lol: ) è uno svago, inteso come attività diversa dalla routine; è un'attività che fai per te stesso, come in modo molto Più approfondito si diceva in un altro topic.
Nel momento in cui uno diventa "alpinista di punta" di professione, diventa fatalmente soggetto alle regole dello spettacolo (se non fai qualcosa di sensazionale, nessuno ti considera e quindi nessuno ha interesse a sponsorizzarti). Quindi l'attività in montagna non è Più un fatto prettamente interiore, ma diventa uno spettacolo come un'altro, un'esibizione, appunto...


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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 15:05 
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sonia, anch'io ero arrivato alla tua considerazione, ma sarà che vedo la cosa in un modo ancora "romantico" per cui non voglio credere che l'alpinismo/arrampicata sportiva possano diventare dei "reality show", in cui ognuno da casa possa divertirsi virtualmente a spese di un'altra persona che in modo stupido rischia la pelle :roll:

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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 15:05 
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sonia ha scritto:
Nel momento in cui uno diventa "alpinista di punta" di professione, diventa fatalmente soggetto alle regole dello spettacolo


beh ci sono innumerevoli "alpinisti di punta" che non si "prestano" allo spettacolo, appunto perchè quello che fanno lo fanno per passione e per se stessi e nemmeno sappiamo chi sono.

il discorso potrebbe essere visto all'inveso, ci sono "alpinisti di punta" perchè fanno spettacolo.
alcuni media enfatizzano troppo certi personaggi e certe "imprese" con il rischio che sprovveduti divetino degli emuli.

personalmente non giudico chi fa le solitarie, siano estreme o no, penso solo che troppo spesso qualcuno crede di essere immortale e/o solo al mondo ...

non soltato in ambito montagna


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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 15:17 
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Walter1 ha scritto:
beh ci sono innumerevoli "alpinisti di punta" che non si "prestano" allo spettacolo, appunto perchè quello che fanno lo fanno per passione e per se stessi e nemmeno sappiamo chi sono.

Infatti io parlavo di "alpinisti di punta" DI PROFESSIONE...
Quando ci sono di mezzo i soldi... :roll: ...e la pubblicit? :roll: :roll:
Insomma se io decido di fare una scalata in solitaria (eh già proprio io che non scio nemmeno in pista da sola :oops: ), molto probabilmente è perchè in quel momento ho bisogno di essere sola con la montagna... mi riesce difficile conciliare un simile bisogno con le necessit? del commercio...


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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 15:47 
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secondo me che la salita possa restare nell'anonimato Più completo è praticamente impossibile, a prescindere dalla volont? o meno dell'autore di farlo sapere (che si tratti di alpinista di punta o meno, cambierebbe soltato il numero e il target degli "utenti") :!:
tra i tanti personaggi del libro in questione, con opinioni disparate e opinabili, mi hanno colpito quella di Alain Robert (mediatizzato al massimo e per suo stesso volere) e completamente agli antipodi quella di Giova: in realt?, leggendo, non saprei dire con chi dei 2 mi troverei maggiormente in accordo. ma se ci penso con distacco si; anche se entrambi sono personaggi affascinanti, non avrei dubbi :!:

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MessaggioInviato: 6 dicembre 2005, 16:29 
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sonia ha scritto:
Infatti io parlavo di "alpinisti di punta" DI PROFESSIONE...
Quando ci sono di mezzo i soldi... :roll: ...e la pubblicit? :roll: :roll:


non sono d'accordo
uno può fare anche l'alpinista di professione (cio? la guida alpina), essere "di punta" e non farsi alcuna pubblicit?, è difficile ma non lo escludo perchè ne ho conosciuto uno anni fa, solo dopo molto tempo ho scoperto chi era e cosa aveva fatto, certo nell'ambiente alpinistico certe cose non si riescono a nascondere, non escludo a priori che qualcuno di questi faccia degli exploit che non divulga.

ben diverso, come dici tu, coloro che questi exploit li fanno per mestiere, ma ricordiamo che ci? esiste molto di Più in altri settori, auto, moto ecc ecc ad esempio, dove il rischio della pelle è forse anche maggiore.


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