Mercoled? 17 agosto
Ebbene... finalmente siamo in partenza. Lo zaino è pronto e tutto l'impegno profuso non è stato sufficiente a ridurne il peso al di sotto dei 15 kg.
Alla partenza ne pesa 17 ... perchè il mio ragazzo non è riuscito a fare entrare nello zaino la bottiglia dell'acqua. Il peso del suo zaino non è noto.... per? io ho provato a spostarlo e non ci sono riuscita.
La vacanza nasce sotto pessimi auspici.
La partenza era prevista per le 5.30 a.m., ma siamo costretti a posticiparla perchè io perdo circa mezz'ora al telefono nel cuore della notte. Partiamo quindi verso le 6. io ho il nervoso a 1000, ho mal di testa per causa del nervoso stesso e , per causa del mal di testa, ho già preso un Aulin. E- dulcis in fundo- sono pure costretta a fare tutto alla velocit? della luce.
Dal momento che- come è noto è la fretta è cattiva consigliera.....quando arriviamo a Limone mi rendo conto di aver lasciato a casa gli .... scarponi.
Ci fermiamo pertanto a Limone, troviamo un negozio di articoli sportivi, aspettiamo che apra e ... niente ... mi compro un paio di nuovi scarponi.
Ripartiamo alla volta di Casterino. O, meglio, di Jas du Basto, che è il luogo dove lasceremo la macchina.
Prima di arrivare, ci scappa un secondo Aulin perchè la testa continua ad essere molto dolorante.
Siamo pronti per partire alle ore 12 circa.
Se decidessimo di andare direttamente al Rifugio Valmasque- dove pernotteremo- ci impiegheremmo 2 ore circa.
Esiste per? la possibilit? di prolungare il giro passando dal Lac de l'Agnel. Di l?- secondo la cartina- dovrebbe esserci un sentiero per scendere al rifugio.
Optiamo ovviamente per l'ipotesi numero 2 e, pertanto, sotto il sole di mezzogiorno e con zaini al seguito- saliamo al Lac de l'Agnel, che è a quota 2420 circa. La salita all'inizio è abbastanza dolce. Si fa Più ripida solo nel tratto terminale, arriviamo alle ore 14.40, sostanzialmente nei tempi indicati dal segnavia.
Sostiamo circa 40 minuti sul lago (la schiena sta già ululando per il dolore), ci rifocilliamo un p? e prendiamo pure un p? di sole.
Due ragazzi francesi ci chiedono indicazioni per il Clapier. Secondo noi, dal momento che sono le ore 15 circa e che i due devono rientrare a Casterino...... è follia pura per? poi ognuno fa come crede e quindi studiamo tutti quanti insieme la cartina. Noi sul Clapier cercheremo di salirci domani.
Risaliamo abbastanza rapidamente al Pas de l'Agnel. L? rintracciamo è non senza qualche difficolt?- il sentiero che conduce al Pas de la Charnassiere- a quota 2800 circa- da dove immaginiamo di poter scendere abbastanza rapidamente al rifugio.
I due francesi hanno abbandonato l'idea del Clapier (anche perchè secondo me non avevano nemmeno tanto capito quale fosse) e- sostanzialmente- fararnno lo stesso giro che facciamo noi (loro sono un p? + veloci perchè hanno uno zaino in due........).
Al passo, facciamo sosta per bere e per fare le doverose fotografie ai laghi G?l? e de la Lusi?re che sono sotto di noi.
I due ragazzi francesi ci offrono una canna. S?, una canna a 2800 metri di quota. Io ... non me ne accorgo nemmeno perchè sono impegnata a ricollocare nella giusta posizione le vertebre che lo zaino ha schiacciato le une sulle altre.
Scendiamo con cautela ai laghi, la discesa è ripida è gli zaini tendono a sbilanciarci.
Nei pressi del Lac de la Lusi?re, il sentiero si biforca.
Dovendo scendere, percorriamo il sentiero sulla nostra destra che- in effetti- scende. Solo dopo una decina di minuti di discesa ci rendiamo conto che il nostro sentiero non conduce al Lac Vert, sulle cui sponde sorge il rifugio, ma al Lac Noir.
In sostanza l'errore ci costa 40 minuti circa....
Arriviamo al rifugio alle 18.45 .. stanchi morti e con la schiena ridotta.. malissimo.
Si cena alle 19.
Prima di cena io riesco a fare anche la doccia (...se mi buttavo nel lago faceva meno freddo.....)
La cena non è abbondante ma .. dopo la doccia ghiacciata la minestra di verdure bollente fa un piacere smisurato...
Gioved? 18 agosto
Colazione ore 7.00. io sono sveglia da una vita.....
Oggi i programmi prevedono la salita al Clapier.
Piove.
Ieri sera mi sono fatta spiegare dal gestore del rifugio come ci si arriva. Lui dice che occorre salire fino al Pas de la Fous e scendere di 100 metri. A questo punto, sulla sinistra dovrebbe esserci un canalone indicato da un grosso ometto. Questo canalone dovrebbe condurre quasi in vetta.
Partiamo dal rifugio verso le 10, dopo aver invano atteso che la pioggia cessasse. Sotto la pioggia risaliamo fino ai laghi percorrendo il sentiero che inizia proprio dietro al rifugio, sulle sponde del Lac Vert (ovviamente abbiamo lasciato gli zaini pesanti al rifugio: anche il masochismo ha un limite). Ci sono persone che hanno dormito in tenda e che ... onestamente non invidio nemmeno un p?.
Arrivati ai laghi, un'infinita pietraia ci conduce fino al Pas de la Fous. Non smette di piovere e al passo c'è pure vento forte.
Altimetro alla mano, scendiamo di 100 metri. Di canaloni ... nemmeno l'ombra proprio. Solo pietre e sfasciume. Il primo canalone degno di tale nome è almeno altri 100 metri sotto ...
Proviamo a buttarci su per la pietraia ma ... le pietre è oltre ad essere mobili è sono fradice e il tempo appare davvero molto compromesso. Risaliamo a quello che scopriremo essere il Colle Est del Clapier prima di decidere- ormai semi- assiderati e bagnati come pulcini- di tornare alla base.
Ritorniamo al Pas de la Fous e di l? ridiscendiamo la pietraia con cautela perchè si scivola che è una meraviglia (tra parentesi... io devo mettere un secondo paio di calze perchè i piedi iniziano ad essere molto doloranti ....... eppure gli scarponi sembravano così .. morbidi... nel negozio ....)
Quando siamo nuovamente sulle sponde del Lac de la Lusi?re... smette di piovere ed esce il sole (GRRRRRRRR).
Sostiamo lungamente sul Lac de la Lusi?re.... anche per asciugarci un p? che i pantaloni sono da strizzare .. ed il resto pure ....
Dopo le foto di rito, scendiamo con estrema calma, anche per goderci la splendida vista dei laghi Vert e Noir che ieri sera eravamo un p? troppo stanchi per poter apprezzare.
Rientrati al rifugio in anticipo rispetto al previsto.....riusciamo a fare la solita gelida doccia e anche a risistemare gli zaini pesanti ... Domani si parte alla volta del Refuge des Merveilles...
Venerd? 19 agosto
Il programma di oggi prevede il traferimento dal Refuge Valmasque al Refuge des Merveilles.
Il tempo è soleggiato ma si guasta .. quasi subito.
Dopo un primo breve tratto in salita, costeggiamo in falsopiano il Lac Vert, il Lac Noir e, infine, il Lac du Basto.
Dove termina il Lac du Basto, inzia la prima ed unica vera salita di oggi , che ci condurr? alla Baisse de Valmasque, a quota 2550 metri circa.
Si tratta di soli 300 metri di dislivello (forse meno) che per? a me .. con il mostro sulla schiena ... sembrano 3000..
Alla fine riesco a salire pure abbastanza rapidamente .... ma lanciando ogni sorta di maledizione perchè ... gli scarponi mi stanno lentamente macerando le caviglie e quel peso sulla schiena ... oltre a provocarmi dolori atroci.. quasi mi impedisce di respirare.
Naturalmente, la splendida vista sui laghi e sulle montagne nelle quali sono incastonati mi aiuta a trovare gli stimoli per andare avanti.
Scolliniamo verso le 11.15 .
Il tempo è di nuovo molto nuvoloso ma è da ora in poi- è sostanzialmente tutta discesa.
Alla Baisse de Valmasque, mentre scendiamo, lasciamo sulla nostra destra il sentiero che conduce al Rifugio Nizza e sulla nostra sinistra il sentiero che sale sul Monte Bego (e che sulla cartina non esiste.....)
Percorriamo la Valle delle Meraviglie con calma, fermandoci anche a vedere i graffiti che sono liberamente accessibili. Noi in effetti non siamo qua per i graffiti ma .. insomma .. se sono l? tirare dritti è un peccato...
E, poi, fa una certa impressione appoggiare la mano dove sappiamo con certezza che ... un uomo ha appoggiato la sua mano circa .... 5000 anni fa.
Mi colpisce particolarmente la parete vetrificata, dove ci sono è sì- i graffiti risalenti al neolitico ma dove l'uomo ha lasciato tracce del proprio passaggio anche nei secoli successivi. C'?- per esempio- la "firma" di un bandito locale di nome Bensa, che la incise nel 1829.. Inoltre, ci sono tutte le iscrizioni lasciate nel tempo dai pastori.
Purtroppo ci sono anche iscrizioni Più recenti che per? non sono graffiti dell'uomo primitivo ma le tracce di qualche idiota nostro contemporaneo. Purtroppo, queste tracce di cui si farebbe volentieri a meno sono lasciate quasi tutte da italiani (ehm ...mi vergogno un p?....)
Arriviamo al rifugio nel primo pomeriggio. Dal momento che ancora non è possibile depositare lo zaino perchè è troppo presto, rinunciamo all'idea di ripartire e ci riposiamo un paio d'ore sulle sponde del Lac Long Superieur, alle falde del Monte Bego ..
Speriamo che il riposo faccia bene ai miei piedi (ancora niente ciocche....) e alle mie caviglie.. che adesso... dopo averci spruzzato sopra il ghiaccio spray.....vanno meglio ma ...non lo so mica se domani riuscir? ad allacciare gli scarponi su questi lividi (in realt? l'istinto sarebbe di lanciare gli scarponi nel lago ....... ma riesco a contenerlo....)...
Sabato 20 agosto
I programmi di oggi prevedono la salita del Monte Bego da Sud, la discesa alla Baisse de Valmasque e la risalita al Mont Grand Capelet...
Ma è io lo dico sempre- i programmi sono fatti per essere cambiati......
Partiamo di buon mattino alla ricerca della traccia di sentiero che dovrebbe condurre sul Bego, seguendo le indicazioni ricevute al rifugio.
Capiamo fin da subito che la traccia, che corre + in basso e sulla quale ci troviamo, non porta da nessuna parte (forse al rifugio privato che si trova sulla sponda del lago opposta a quella su cui sorge il Refuge des Merveilles). Individuiamo comunque una traccia che corre + in alto e- nella speranza che sia quella giusta- ci scoppiamo 300 metri in salita per prati ripidissimi al fine di raggiungerla.
Purtroppo ... niente da fare.... Se una traccia c'è ... è nascosta molto bene e sicuramente non è quella indicata dalla cartina ....
La traccia che abbiamo raggiunto dopo poco scende e conduce al Lac des Merveilles... facendoci perdere quasi tutti i 300 metri di dislivello faticosamente guadagnati.....
A questo punto... cambiamo programma....
Decidiamo di risalire alla Baisse de Valmasque e , poi, di scedere prima verso il Rifugio di Fontanalba e poi verso il Lac de la Miniere, per poi risalire al Refuge des Merveilles attraverso il Vallon de l'Enfer (in effetti noi gradiremmo anche risalire .... un p? prima del lac de la Mini?re, che si trova molto in basso, a quota 1700 metri circa.. ma secondo la cartina ... non c'è modo)....
Raggiunta la Baisse de Valmasque, percorriamo per un tratto il sentiero che porta al Bego da Nord... fatico non poco a convincere le mie gambe che .... noi non stiamo andando sul Bego attraverso quel bel sentierino che secondo me è pure divertente ... Ok, in alcuni punti magari un pochino esposto (per i francesi : vertigineux...) .. ma mica tanto .....
Anzichè salire , scendiamo verso la Baisse de Fontanalba e di l? verso il Rifugio, lasciando sulla nostra destra la traccia che conduce alla spettrale caserma abbandonata.
Anzichè andare al rifugio, saliamo alla Baisse de Vallaurette e di l? .. inzia la lunghissima discesa....
Ora le caviglie proprio non ce la fanno + .. per fortuna il ghiaccio spray d? loro un p? di sollievo.
Da questa parte il paesaggio è molto diverso. Non ci sono rocce ma vasti prati popolati da camosci e soprattutto marmotte...
Raggiungiamo un torrente, che guadiamo, seguendo gli ometti in pietra e un segnavia giallo e verde.
Poco dopo il torrente, gli ometti fanno chiaramente capire di piegare a destra. Piegando a destra, ci accorgiamo di aver perso il segnavia giallo e verde. Tuttavia, decidiamo di proseguire perchè la direzione è giustissima, il sentiero sulla cartina non esiste ma .. è così ben segnalato dagli ometti che riesce difficile credere che finisca nel nulla.....
Ci fermiamo a mangiare i lamponi (e anche a far riposare un p? le caviglie .....che sono sempre doloranti)... e io riesco a sedermi su un formicaio......
La pausa è ... purtroppo troppo breve, sta per iniziare a piovere...
Siamo invece ormai sicurissimi che il sentiero che percorriamo sia quello .... giusto.... un p? perchè sentiamo scorrere- non lontano da noi- il torrente emissario dei laghi e un p? perchè .. siamo ormai in vista della bastionata che sorregge i laghi stessi.
Il sentiero che abbiamo fortunosamente trovato è un sentiero che si innesta nella carrareccia che parte Lac des Meches per terminare al Refuge des Merveilles. Una guardia forestale ci conferma che sulla cartina questo sentiero non esiste...
Non appena guadagniamo la sterrata inizia a grandinare.....
La sera al rifugio passa piacevolmente....in compagnia di una coppia di ... Bolzaneto e di una ragazza rumena che al momento vive a Nizza e che- non trovando adeguata compagnia- nel week end vaga per i monti da sola con uno zaino che ... in confronto il mio è una piuma.....
Domenica 21 agosto
E' domenica mattina e piove (una grossa novit?..... )...
Dal momento che .. da quando siamo qui ... abbiamo visto luoghi meravigliosi ma .. nemmeno un monte.. decidiamo di provare a salire sulla Cime du Diable... che dal rifugio nemmeno si vede perchè immersa nella nebbia.
Fatico non poco a convincere piedi e caviglie ad entrare negli scarponi.. che ormai tengo slacciati perchè ... troppo dolore stringere i lacci proprio sui 2 lividi che mi hanno provocato......
Prendiamo il sentiero che conduce al Pas du Trem dopo aver costeggiato il Lac Fourca, il Lac de la Mutta e il Lac du Diable.
Quando raggiungiamo il lac du Diable e pieghiamo a destra in direzione del Pas du Trem, inizia a piovere. Al Pas du Trem (a quota 2480).. continua a piovere... Imbocchiamo il sentiero che conduce alla cime du Diable. La nebbia è talmente fitta che il Lac du Diable, 80 metri sotto, non si vede Più.
A quota 2550 inizia a NEVICARE .... Pazienza se nn siamo attrezzati per la neve ... Io oggi NON torno indietro.
Quassì prende finalmente anche il cellulare e mi arrivano le tonnellate di SMS della mia mamma .. che prima era preoccupata perchè non riusciva a rintracciarmi e ora lo è di + perchè le ho appena scritto che sto passeggiando nella neve a 2600 metri circa..
Proseguiamo abbastanza rapidamente verso la vetta anche perchè se ci fermiamo .....rischiamo il congelamento.....
Nella neve e nella nebbia, raggiungiamo i 2685 metri della Cime du Diable.... dove sostiamo qualche minuto prima di ripartire..Ci sono 3?C ....
Appena iniziamo la discesa smette di nevicare e dopo circa un centinaio di metri di discesa appare anche un pallido sole.....
Al Pas du Trem davanti a noi ... lo psettacolo dell'arcobaleno.....
Scendiamo al rifugio molto rapidamente (anche per riscaldarci un pochino) e .. niente,.... ricomincia a piovere .....
Dal momento che comunque domani mattina dovremo scendere ... a valle ..... e per evitare di passare l'intero pomerigio al rifugio (dove non è nemmeno caldo......) .. decidiamo di anticipare il rientro a Casterino. Dormiremo una notte in albergo e .. poi domani è un altro giorno ... Se è bel tempo ... si vedr? cosa fare...
La discesa lungo la carrareccia che conduce al lac des Meches è quasi tutta sotto la pioggia e intervallata da soste per raccolta lamponi (mica posso lasciarceli tutti.....)
Fino ai 1700 metri del Lac de la Miniere ... la discesa è tranquilla e piacevole.
Di l? in poi .. niente .. le caviglie e i piedi non ce la fanno + .....e inizio anche a zoppicare.
Dal lac des Meches a Casterino sono 4 chilometri in salita che percorro a testa bassa e con passo veloce nonostante i dolori (anche perchè se mi fermo ... poi non riparto + ,....)
Alle ore 18 ... sono stesa su un comodissimo letto all'hotel Chamois d'Or di Casterino e sto per fare una doccia finalmente calda....
_________________ Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
Isabel Allende
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