Per sintetizzare all'estremo il mio stato d'animo: un giorno e mezzo fuori da tutto, da lupo solitario.
Certo che se poi ricominciassi a fare qualche cosa...
La prima idea era quella di salire al Morelli, poi ho letto che probabilmente la strada provinciale non è pulita sino alle terme... troppo da sgroppare !
Decido per il Livio Bianco, una sbirciata al locale invernale l'avevo già data lo scorso autunno, e da lì un paio di possibili gite ci sono, tra queste la Cime Est del M.Matto.
Ieri sono quindi partito da Genova, poco prima delle 9 sono a Sant'Anna di Valdieri con lo zaino sulle spalle.
Non avendo trovato molte info sulle condizioni, e vista l'idea di fare una cima, mi sono portato un pò di tutto: racchette e bastoncini, ramponi e picca...
Ovviamnete ho anche del cibo, un pentolino, fornelletto (a momenti mi scordo l'accendino, cosa impensabile quando fumavo !)
Per non essere troppo pesante rinuncio al sacco a pelo (so che ci sono le coperte)
Inizio a camminare lentamente: è dai primi di dicembre che non faccio nulla e non so come sto fisicamente. Poco dopo mi accorgo di aver aumentato un pò il ritmo, senza sforzare, e proseguo con quello.
Vedo uno scialpinista, fermo lungo il percorso. Lo raggiungo (giusto perchè era fermo!)
Anche lui (con il socio che non vedo..) è diretto al rifugio.
"Raggiungiamo il gestore, è un caro amico, che è su da ieri: doveva fare alcuni lavori per l'apertura di Marzo e questa mattina saliva sul Matto"
Bene, penso io, così mi trovo un pò di tracce già fatte !
(In realtà anche il gestore è con gli sci)
Mi tolgo la giacca a vento e senza grossi problemi arrivo nei pressi del gias del Prato, ma poco prima di questi vedo una nuvola di neve portata da vento. Mi rimetto la giacca a vento.
Uscito dal bosco mi trovo un forte vento gelido che mi lancia con violenza tutta la neve farinosa che trova in giro.
Proseguo, un pò rallentato dal vento, sino ad arrivare alle case del Chiat: qui la neve è più soffice e decido di mettere le racchette.
Due passi, un crampo.. mi fermo un attimo.
altri due passi, un crampo, più forte ... merda !
Meglio fermarsi un attimo e mangiare qualche cosa: due noci, una barretta, un pò di the caldo.... meglio uno spuntino più abbondante
Riprendo il cammino: il vento non molla, i crampi però sono passati !
Arrivo al rifugio dopo circa 3 ore e mezza, mi ritengo soddisfatto
Entro nel rifugio: Livio, il gestore, mi offre un caffè. Chiedo info per il Matto, ma lui non è arrivato nemmeno al Lago superiore per via del vento che non faceva stare piedi.
Poi mi fa presente che per entrare nel locale invernale è necessario spalare (del resto lo immaginavo!). Mi metto al lavoro... un bel mazzo, però !
Mi sistemo all'interno
... e confronto il termometro esterno con quello interno ...
sono le 15, non oso immaginare la temperatura di notte !
Sepolto dalle coperte, riesco comunque a patire il freddo. La mattina alle 5 mi preparo il the, con l'acqua che non ne vuol sapere di bollire !
Prima delle 7 mi metto in cammino, alla luce della frontale, ma la stanchezza del giorno prima si fa sentire dalla prima rampetta.
Salgo seguento le tracce lasciate dal gestore il giorno prima, e proseguo oltre a queste avvicinandomi al lago superiore.
La giornata non sembra bella come previsto, la stanchezza la fa sembrare anche più grigia... La neve in certi punti è piuttosto ghiacciata: con gli scarponi lascio solo tacche.
Dopo un tornante mi trovo con la neve alle cosce.. mi volto indietro e vedo il rifugio già piccolo
Torno indietro.
Raccolgo le cose lasciate al rifugio, chiudo tutto per bene e riappendo la pala alla parte alta della porta.
Circa due ore di discesa e sono di nuovo alla macchina.
Un giorno e mezzo fuori da tutto, da lupo solitario.
Ho raggiunto il mio scopo principale.
Spero presto di ricominciare a fare qualche cosa.
... 
e stasera ci palestriamo 
bellissima la foto del camoscio sbranato 
potrebbero essere lupi 
