Stamattina sembrava nevischiasse... oggi giornata fredda ma serena.
Domani mattina discreta, poi torna il brutto...

sabato boulder di cattiveria in valdinferno, con clima gelido e un pò di neve. fatto un sit che apparentemente ancora non c'era nel nuovo topo di giova, molto bello
ieri fancaxxismo totale, ripresa da una settimana pesantissima di train

La informo che sbagliò topic... questo è "cosa fate" non "cosa avete fatto"...

acciderbolina sentitamente mi scuso

Accetto misericordiosamente le scuse... Rimane però un disappunto per il sereno ordine cosmico alterato da questo errore...
Ma forse, a ben guardare, essendo l'ordine immanente all'essere... non si potrebbe a rigore parlare d'errore, ma di semplice manifestazione necessaria.
Quale la mia considerazione, e la successiva tua, e ora questa stessa...
L'infinito gioco di specchi...

hai piantine strane a casa

Posso garantire dell'assoluta superfluità del ricorso al regno vegetale per l'elaborazione di tali argonautiche... ...

Meraviglia, stupore?
Nel Teeteto Platone fa dire a Socrate: «Ed è proprio del filosofo questo che tu provi, di essere pieno di meraviglia; ne altro cominciamento ha il filosofare che questo…»
In un brano di Einführung in die Metaphysik, Heidegger così scrive: «In certi momenti di profonda disperazione, per esempio quando ogni considerazione delle cose sembra venir meno e ogni significato oscurarsi, la domanda risorge.
Può darsi che una volta essa ci abbia colpito, come il suono cupo di una campana echeggia nell'intimo e che vada via via morendo.
Oppure la domanda si presenta in un'esplosione giubilante del cuore, allorché repentinamente tutte le cose si trasformano e ci attorniano come per la prima volta, tanto che riuscirebbe più facile concepire che esse non siano che siano proprio così come sono.
La domanda si presenta anche in certi momenti di noia, quando ci sentiamo ugualmente distanti dalla disperazione come dalla gioia; ma in modo tale che l'incombente normalità di ciò che è induce a una desolazione nella quale appare indifferente che ciò che è sia o non sia…».
Che forse il tuo stupore abbia questo come significato? Ossia una domanda, una meraviglia quale via e meta, e la tua è filosofia in quanto non è null’altro che un domandare ed incessante meravigliarsi...

.....

tiroide... ho problemi di tiroide, ecco perchè ho gli occhi pronunciati...

Uff... volevo intarsiar ragionamenti dotti... ma non vedo che barbari, zotici rotti... alle vostre lagnanze vi consiglio purganti e decotti... io torno alle mie stelle che brillan nelle notti...

scusa la mia involontaria interruzione del tuo filosofare... ma il mio essere è irrequieto, soprattutto il lunedì, quando questo ferriale giorno con la sua modalità esistenziale imposta dalla struttura sociale in cui viviamo impedisce la mia autorealizzazione limitando la mia libertà espressiva...

Figurati... comprendo...
L’evasione dall’essere sociale è comunque una aspirazione moderna. Anticamente l’individualità come scelta era negata di fatto, e anzi l’essere sociale era la realizzazione più completa dell’umanità. Ora per l’autorealizzazione si vorrebbe evadere… Quale siano le cause che in poco meno di qualche millennio abbia portato ad un tal imbarbarimento? Che un discorrere autenticamente umano non sia più una realizzazione di libertà (certo forse individuale ma esprimile comunque in quanto essere sociale) ma sia addirittura impedimento per il funzionamento della struttura sociale stessa? Vi sono diverse risposte…

dai ok sposto la risposta nel 3D giusto