Oggi salita solitaria al Monte Roccabruna, in Valtrebbia. Partito dalla piazza della chiesa di Fontanigorda alle 11:25, sono giunto al passo del Gifarco alle 12:20 ed in cima alle 12:50. Il sentiero è bellissimo, benché la segnaletica sia qua e là un po' sbiadita. In uscita dal paese e per un lungo tratto ancora, si cammina immersi in un ambiente fiabesco (non a caso il luogo si chiama bosco delle fate), tra grandi massi (erratici?) muschiosi ed una vegetazione rigogliosa. L'inizio del bosco delle fate è una propaggine del paese, adibito a luogo di svago per abitanti e villeggianti, con tutto ciò che ne consegue: campi da tennis, pétanque, calcetto, giochi per bimbi, gazebo per musica e minigolf...ma non per questo si può biasimare un'amministrazione che deve fare i conti con un paese che vive solo tre mesi all'anno e che in quei tre mesi deve cercare di dare il meglio di sé. Il problema grave di Fontanigorda, come di tutti i paesi della montagna genovese, è lo spopolamento invernale che si porta via anche quei pochi servizi sociali esistenti. Qualche segnale di interesse per la montagna invernale si sta registrando (ad esempio sono numerose, ormai, le gite con le ciaspole organizzate in zona, magari con polentata finale), però forse si potrebbe fare qualcosa di più strutturale. Dato il notevole innevamento, ad esempio, si potrebbero tracciare piste di sci da fondo... comunque questa è un'altra storia. Torniamo a noi. Dall'ultimo campetto da calcio la strada diventa sterrata e si segue fino ad un bivio (segnalato...al contrario, cioè nella direzione di chi scende!), dove si svolta a destra. Qui la strada diventa sentiero e si tuffa nuovamente nel bosco, guada un ameno ruscello e poi sale deciso sino al passo del Gifarco. Il passo è un crocevia di sentieri: Montarlone, Roccabruna, Castellofante, passo Fregarolo, collegamento con il Monte Gifarco. Seguendo sempre il segnavia FIE cerchio giallo, in una trentina di minuti si arriva in vetta al Roccabruna, 1418 metri: stupenda vista su tutte le cime della val Trebbia, della val d'Aveto, su quelle dell'Oltrepo' pavese (io non sono riuscito a vedere altro, data la giornata nuvolosa). Volendo si può salire sul Gifarco, un curioso tozzo pinnacolo che svetta accanto al Roccabruna. Io non l'ho fatto esclusivamente per prudenza (eccessiva?), essendo la roccia ancora bagnata dalla pioggia caduta durante la notte e trovandomi lì solo soletto.
|