"I RIS si pronunciano sugli indumenti di Duccio Galimberti
“Sebbene al riguardo non sia possibile esprimersi in termini di certezza, la valutazione degli elementi raccolti fa propendere per l’ipotesi che il corpo di Duccio Galimberti sia stato raggiunto da colpi di arma da fuoco dopo la sua morte”. E’ questo in sintesi il responso degli accertamenti tecnici eseguiti dai Carabinieri del RIS di Parma sugli indumenti del comandante partigiano cuneese custoditi nel Museo Casa Galimberti. Gli esami di laboratorio, pur non potendo fornire risposta assoluta, anche in considerazione del trascorso dai tragici eventi che condussero all’uccisione di Duccio Galimberti, sembrano quindi avvalorare la tesi della finta fucilazione inscenata dopo che questi era stato in realtà percosso a morte nelle celle di corso IV novembre. Alle 15.30 di lunedì 10 maggio, presso la sala Giunta del Comune di Cuneo, gli abiti della storica figura cuneese sono pertanto stati riaffidati dal Maresciallo Palmas, Comandante della Stazione Carabinieri di Cuneo, alla Dottoressa Viada, responsabile del Museo Casa Galimberti.
Sembra dunque doversi riscrivere la storiografia dell'avvocato antifascista cuneese nato il 30 aprile 1906 e deceduto il 4 dicembre 1944 a Centallo. Quanto scritto riguardo ai suoi ultimi giorni narra che "nel pomeriggio del 2 dicembre un gruppo di fascisti dell’Ufficio politico di Cuneo andò a Torino per prelevarlo dal carcere. Fu quindi trasportato nella caserma delle brigate nere di Cuneo dove venne sottoposto a interrogatorio e ridotto in fin di vita dalle sevizie, ma nonostante questo i fascisti non riuscirono ad ottenere alcuna informazione riguardante le formazioni partigiane della montagna cuneese. Il mattino del 4 dicembre fu caricato su un camioncino e trasportato nei pressi di Centallo dove venne ucciso con una raffica di mitra alla schiena".
Tra coloro che, storicamente, avevano espresso dubbi sulla morte di Galimberti in seguito ad una fucilazione c'è il Capogruppo del Pdl in Comune a Cuneo Nello Streri. Ex partigiano e diretto testimone degli eventi di quegli anni, Streri presentò sulla questione un'interpellanza discussa nel Consiglio comunale nel gennaio 2007. “Ben diversa e più grave–dichiarò allora il decano del Consiglio comunale -, la morte di un uomo in seguito ad una notte di indicibili pestaggi e torture rispetto alla fucilazione”. "
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http://www.targatocn.it/it/internal.php ... cat_code=1.
Mi ha colpito molto questa notizia, forse perche' nell'abituale tragitto per Cuneo passiamo proprio davanti al luogo dove ci fu la "finta" fucilazione, forse perchè la piazza piu' importante di Cuneo lo ricorda.... ed è buffa la coincidenza della notizia un po' triste in questi giorni di chiassosa baldoria per lo scudetto appena vinto.....