...ciao a tutti! Come sempre Erne è immenso... come da lui preannunciato vi posto la relazione sperando che possa servirvi come divertissement per giornate verticali. La via non è certo estre, ma per le sue caratteristiche non è da sottovalutare.
Buon divertimento!
Rocca di Perti (571 m) Via “Panta Rei” (Ernesto Dotta, Christian Roccati) TD, 6a/VI (5+ obbl.) 135 m
Caratteristiche della via Si tratta di un itinerario ibrido che racchiude diversi stili di scalata, sia moderni, sia classici, sul lavorato calcare finalese. La via è attrezzata solo in parte e nasce con lo scopo di permettere un po’ di avventura a chi sa già, o desidera imparare, a proteggere una salita. Il percorso, a partire da un piccolo camino in una grotticella, si snoda in una sequenza di placche, diedri, pance, e quinte in traverso, che sono chiodate in punti difficili da proteggere, e prive di fittoni ovunque si possa attrezzare con più facilità il percorso. L’itinerario è stato ideato quindi anche come banco prova, per chi desidera una linea didattica dove testare o migliorare la propria capacità afferente, su gradi contenuti, ma assolutamente da non sottovalutare. Panta Rei è a tutti gli effetti una scalata di IV e V grado, abbastanza continua e sovente da proteggere, chiodata solo nei passaggi più impegnativi di V superiore e VI. La prima parte dell’itinerario è più semplice, ma anche piuttosto terrosa. Rimarrà tale per un buon periodo. La seconda parte è più impegnativa, ma anche molto più soddisfacente ed entusiasmante.
Chiodatura, materiale occorrente e disclamer Per ripetere la via Panta Rei sono necessari 10 rinvii, diversi cordini e cordoni per attrezzare clessidre ed alberelli, nuts e friends medi e piccoli, moschettoni a ghiera e fettucce o cordoni di collegamento per le soste. Attualmente sono presenti in via 18 fittoni resinati inox, più 8 fittoni resinati zincati da 10 per le soste. Si evidenzia che la via di scalata ha caratteristiche alpinistiche oggettive. L’alpinismo e l’arrampicata sono attività potenzialmente pericolose, che ognuno effettua a suo rischio e pericolo. La via non è da sottovalutare e dev’esser ripetuta solo da persone esperte, che siano in grado di analizzarne le condizioni e la relativa attrezzatura al momento della ripetizione.
Avvicinamento (7’-10’) Dallo spiazzo sterrato alla base della parete nord, s’imbocca a SX il sentiero che parte dietro la fontanella ed i tavoli da pic nic. La traccia è segnata con tre pallini rossi di raccordo FIE. In pochi minuti s’incrocia un primo bivio e si prosegue a SX, tralasciando la traccia che a DX porterebbe allo storico spigolo. Dopo poco s’incontra un secondo bivio, si abbandona il sentiero principale e si prosegue quindi a DX, in falso piano, sino ad una sorta di piccola radura. In questo punto attaccano la maggior parte delle vie della nord. Di fronte si può notare “Via col Vento” e subito a SX la traccia che porta in salita, sopra un masso, all’attacco di “Nonno Dino”. Ancora a SX si notano dei bolli rossi di raccordo su una traccia che s’insegue sopra ad un gradino roccioso. Fatte poche decine di metri, mentre il sentiero prosegue il suo percorso a sinistra, si piega a DX nella prima curva in prossimità di un masso e in cinque metri si giunge all’interno della grotta aperta da cui parte la via. Sul bordo esterno dell’antro è visibile la scritta “Panta Rei” a vernice rossa.
RELAZIONE DI SALITA:
L1: 5+ 30 m (4+ obbl., 4 ch, possibili fettucce o cordoni su alberi, clessidre) La via parte all’interno di un antro generato da un enorme masso erratico adagiato sulla parete dell'avancorpo. Si affronta un primo camino di 4 m, uscendo su un piccolo ballatoio. Si affronta la placca soprastante con passo di 5+ (2 resinati) e la si rimonta verso DX, (alberelli). Si vince un ultimo muretto, sempre stando in centro placca a DX (resinato). Si insegue un facile canale terroso (clessidra) che punta ad un ultimo risaltino ammanigliato (resinato), e si giunge in sosta in una nicchia a DX (sosta su 2 resinati da 10 mm).
L2: 5+ 26 m (5 obbl., 3 ch, possibili cordini in clessidre, fettucce o cordoni su alberi, friends e nuts) Si traversa a SX per 2 m sotto il bordo strapiombante di una placca (resinato), e ci si ribalta a SX, passo di 5+, raggiungendo un piccolo ballatoio (alberello). Si prosegue su placca in verticale su buone prese (resinato) sino ad una pianta. Si traversa a DX, (clessidre), e si vince un bombé, continuando oltre un tronchetto (resinato). Si affronta quindi un diedro-camino, leggermente strapiombante (nuts o friends), e si esce in leggero strapiombo fra gli alberi. Si percorrono gli ultimi facili movimenti fino alla cengia ed alle due soste in comune con la via "Nonno Dino" (sosta su 2 resinati da 10 mm o 2 golfari da 10 mm).
Raccordo: II 10 m Sentiero di collegamento con 1 passo di II sino, alla sosta in comune con "Nonno Dino" o su alberi. (Sosta non indispensabile). Freccia rossa di partenza e sigla “PR” a SX.
L3: 5 26 m (4+ obbl., 3 ch, cordoni possibili su grandi clessidre e su alberi) Si rimonta un muretto con lame strapiombanti, passo di 5, e si balza sopra ad esse andando verso SX (resinati) e traversando ancora si raggiunge la base di un pilastro. Si rimonta il costone di roccia su appigli netti seguendone il filo (clessidrone aperto e clessidre). Nell’ultima parte (resinato) si prosegue verso l'uscita su facili vasche (possibilità per friends e clessidre) sino ad una comodo ballatoio (sosta su 2 resinati da 10 mm vicino alla pianta di sosta intermedia di "Via col Vento").
L4: 6a 20 m (5+ obbl., 4 ch, cordini su clessidre ed alberi) Ci si sposta leggermente a SX dell'evidente prua di roccia che si ha di fronte (freccia rossa) e si rimonta una placca verticale verso un albero (cordini eventuali su clessidrette). Si supera il breve passo di 6a (2 resinati) e ci si ristabilisce su “piattoni”, raggiungendo un ballatoio (alberello). Si traversa in diagonale a SX, con iniziale passo tecnico e delicato, per una diecina di metri puntando verso un frassino (2 resinati). Si aggira l’albero raggiungendo la sosta (sosta su 2 resinati da 10 mm).
L5: 6a 23 m (5+ obbl., 5 ch, cordini su alberelli, nuts, friends). Dalla sosta si attacca il muretto seguente presso un accennato diedro (resinato). Si balza su una placchetta (possibili friends) e si continua in leggero strapiombo con ottima fessura (possibili nuts e friends medi). Si continua sino ad un tronchetto in fessura e si supera la placca alla sua DX (resinato). Si affronta quindi il pilastrino successivo abbastanza ostico (resinato) e si continua su facile placca (resinato) sino ad un ultimo pilastro con passo impegnativo (resinato). Usciti dal pilastrino si trova la sosta su piccolo, ma comodo, ballatoio. Dalla sosta si esce direttamente sul bordo di vetta della Rocca di Perti (sosta su 2 resinati da 10 m).
DISCESA Dalla sosta S5 dell'ultimo tiro si scavalca il muretto roccioso (passo di III°) e ci si trova già in traccia. Si rimontano 10 m a DX arrivando ad un sentiero. - Se si continua a SX in discesa s'insegue una traccia nel bosco con tratti ripidi, che conduce al sentiero principale. Si continua su quest’ultimo ancora a SX, sino al bivio di partenza delle vie. Si continua in discesa sino al parcheggio. - Se si prosegue a DX in salita si arriva in un minuto alla croce di vetta. Da essa si scende a SX seguendo il sentiero segnalato FIE (tre pallini rossi) sino al parcheggio.
_________________ Alexander "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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