esatto

beh... il manuale di gullich è stato pubblicato nel 1989, in ventanni qualcuno si sarà posto queste domande. Se così non fosse la nasa si metterà in contatto con grizzly per assumerlo come "addetto che solleva quesiti" per potre estrapolare nuove teorie e approfondire con nuove ricerche

Non riesco a quotare bene, non ho tempo.
La cosa interessante tra quelle dette è sulla prensione.
Mi accorgo che riesco con la semiarcuata. Con le altre invece sono quasi a zero, anche a parità di lista. Penso dipenda sempre ancora da un deficit che mi porto dietro dal conge. Esercizi?
Se non mi traducete sempre in esercizi pratici la sola teuria non mi serve nada...
Il mio ragionamento è: sono qui, voglio arrivare là, che strada devo fare nel minor tempo.
Se la teoria risponde a questo tipo di quesito è una buona teoria.

Su lista da 2.5 devo stare su, adesso il tempo è zero secondi, o anche zero minuti, o anche zero ore...

Però così edo è un caimano che si morde la coda! Siamo partiti dagli esercizi per poi arrivare alla teoria per capire gli esercizi, per poi arrivare alla teoria di come gli esercizi influiscono sui gruppi muscolare, per poi arrivare a capire come allenare certi gruppi muscolari, per tornare agli esercizi da fare

Si hai ragione. Mi sono spiegato male. Apparentemente è un circolo chiuso. La teoria è una guida per l'azione. Teoria che però è sempre un prodotto dell'azione. La risoluzione sta nel tempo. Perchè una teoria emerge via via da soluzioni di problemi pratici e si cristallizza in regole. Regole che possono venir contraddette da problemi pratici nuovi, che portano ad estendere la teoria. Quindi è un continuo rapporto di interazione. Tra il problema pratico che si presenta, il riuscire a trovare la spiegazione, e quindi la risoluzione, all'interno di una teoria già codificata, oppure estenderla, ecc.

Se questo viene applicato alla teoria dell'allenamento, con i più disparati casi di partenza, di disponibilità di tempo, di differenze individuali, ecc... mi rendo conto che non è semplice sistematizzare, la teoria valida in generale, con tabelle specifiche.

E poi c'è il limite del forum. Che costringe per forza di cose a ripetizioni, chiarimenti, ecc... che a voce sarebbero risolti in un niente... qui invece si trascinano.

proviamo allora concretizzare...

ipotizzando che tu sia un soggetto allenato, quindi escludendo possibili problemi d'infortunio e carenze di muscolatura, partendo dall'esercizio che stai facendo:

che esercizio stai facendo (sospensione braccia distese, 4 dita, 3 serie da 10'' 6 serie da 4'' cosaaa )

: per quanti secondi tu riesci a sospendere su quella da 3 e con quanti chili di sovraccarico

primi sintomi di pazzia

si ... parlare con l'orso d'allenamento sta diventando più dura che parlare di scarpette con maio ed elena messi insieme

Funsu santo subito!!!

Alura. Sulla lista da 3 ora io riesco a sospendere, braccia distese ma non completamente, sono come per l'inizio di una trazione, 4 dita, per 3 serie da 6" con 6 kg di carico.
E le ultime sono già un po' al limite.
Appena prova a fare una sospensione su quella da 2.5 non c'è verso, non mi tengo su.
Mi incuriosiva che per mezzo centimetro la cosa cambi così tanto.

e la prima cosa che dico sempre anch'io quando una ragazza mi respinge

lo dice sempre anche mia moglie

scherzi a parte:

tacca 3 cm: 3x6'' con 6 kg

secondo me, come ho detto prima, prima di passare a quella da 2.5 aspetterei di salire a 10-12 kg di sovraccarico

cosa ci vuole purtroppo ci vuole tempo, impegno e dedizione. Abbinare alle sospensioni esercizi di bloccaggio, trazioni su tacca, pan gullich, ma in ogni caso non si possono bruciare le tappe. Devi metterci il tempo che serve e ciò quello che il tuo corpo/dita/braccia umanamente ti chiede...

Ok, quindi non serve una cippa fare sospensioni con scarico su quella da 2.5.
Non perdo tempo. Io ho provato e mi sembrava una strada per cominciare.
Poi usando l'elastico (ma potrei usare anche la carrucola) si riesce a graduare lo scarico semplicemente variandone la tensione. Quindi gradualmente si poteva arrivare a scaricare sempre meno.
Comunque sempre con sti pistolotti... mi sembrate la nonna, metti la maglia di lana... ...
Traduci 'sto "tempi", 'sto "PG", sto "trazione su tacca"... (che se parli di tacca cosa vuol dire? Mi auguro maggiore di 2.5... o mi fai trazionare su una "tacca" da 2... quando non riesco a sospendere su una 2.5...?), please!!!

Se volete possiamo anche parlare di scarpette... ma vi dico solo che sono ancora peggio... ...

allora io scappo inizio ad augurarvi buon we ragasi, a lunes

mi riallaccio a quanto si è già detto... cosa può servirti stare appeso con scarico su una da 2.5 se hai un sovraccarico di 6 kg su quella da 3

la strada che consiglio (perchè più produttiva, veloce e meno traumatica) è arrivare ad aumentare i chili su quella da tre per poi tenere quella da 2.5 scarico. poi incomincerai ad aumentare i chili su quella da 2.5 e scenderai su quella da 2 e così via...
Altrimenti estremizzando in falesia il principiante potrebbe iniziare su un 7a con scarico (parancato su...) invece di partire su un 3°, secondo te funzionerebbe

In se non è che mi serva a molto.
Però (ahi, ahi, ahi... preparati... )
1) io appunto mi chiedevo se non andasse a coinvolgere maggior o minor reclutamento di fibre, ecc. Quindi l'esercizio fosse "qualitativamente" diverso.
2) e i polpastrelli dove li mettiamo? Li abbiamo dimenticati? Perchè secondo me abituarsi a fare sospensioni su una sola parte di falange (che detto per inciso la tacca da 2.5 per me equivale alla prima falange) può sempre essere utile quando si trovano prese da una falange, e su roccia sei scaricato... infatti i piedi si usano.
3) Se la teuria vuole che un allenamento alla forza pura è tale quando arrivi al massimale, con poche ripetizioni, allora che differenza fa se il mio massimale lo raggiungo su una lista da 3 con sovraccarico o su una lista da 2.5 scarico? Sempre massimale è, cioè è il mio limite. Quindi è allenante...

Su quello che dici invece al riguardo della traumaticità di devo dare ragione.