La Scuola di Alpinismo e Scialpinismo del Club Alpino Italiano, Sezione di Savona presenta:
Paolo Rabbia - la prima traversata invernale delle AlpiIl racconto della prima traversata scialpinistica in totale autonomia di tutto l'arco alpino dal Mangart a Garessio lunedì 8 febbraio 2010 - ore 21
Sala Congressi BIC/Sviluppo Italia - Porto di SavonaNel corso della serata verranno proiettate le fotografie della spedizione
e rare immagini della traversata scialpinistica compiuta da Walter Bonatti nella primavera del 1956
Siete tutti invitati!
Ingresso libero, il contributo della sezione a Paolo Rabbia sarà devoluto all’associazione di assistenza ai disabili "la rosa blu" di SaviglianoIl racconto della prima traversata scialpinistica in totale autonomia di tutto l'arco alpino dal Mangart a Garessio 1800 km per traversare tutte le Alpi da est ad ovest con gli sci. Il tutto in inverno e da solo. Quella di Paolo Rabbia - 43enne cuneese di Savigliano sposato e padre di due figlie – è stata una splendida “cavalcata” partita il 29 dicembre dalla Forcella della Lavina al Mangart (Alpi Giulie) e terminata il 28 febbraio sulle piste della stazione di Garessio 2000, nelle Alpi Liguri. Sono stati 62 giorni di immersione totale in un viaggio affascinante per la prima volta compiuto d'inverno. Senza uso di mezzi meccanici e, va sottolineato, in una dimensione invernale assolutamente vera ed eccezionale.
La prima traversata scialpinistica delle Alpi, come forse molti ricordano, da molti è attribuita a Walter Bonatti e Lorenzo Longo (1956, 14 marzo confine jugoslavo - 18 maggio colle di Nava, Alpi Marittime). Negli stessi giorni il raid fu portato a termine, pur se con alcune lacune e varianti, anche da L. Dematteis e A. Guy, e, con una spedizione a parte, anche dai fratelli Detassis e A. Righini. La prima solitaria, invece, secondo alcuni, è da attribuirsi a Jean-Marc Bois (1970, 30 gennaio St.-Etienne-de-Tinée, Alpi Marittime - 25 aprile Badgaastein, Tirolo orientale) ma non va dimenticata la grandissima impresa del mitico francese Lèon Zwingelstein che, già nel 1933, sci ai piedi aveva lasciato Nizza il 12 febbraio per arrivare in Tirolo il 6 aprile... Nei decenni successivi sono state circa una decina le spedizioni che hanno attraversato l'arco alpino, ovviamente senza tenere conto di quanti hanno utilizzato mezzi di trasporto o impianti di risalita. Quella di Paolo Rabbia è la prima traversata tutta compiuta nel periodo del calendario invernale. Un'avventura vissuta come un vero viaggio da questo artigiano edile cuneese che ha iniziato a praticare l'alpinismo fin dalla gioventù, con qualche parentesi dedicata all'atletica leggera e al triathlon Ironman. “L'unica mia realizzazione in montagna che considero significativa” afferma Paolo “è la scalata del 2006 al Cho Oyu (ovviamente senza ossigeno), in quanto si è trattato della prima salita cuneese ad un Ottomila.” E a questo punto anche a noi è venuta la voglia di saperne di più di questa sua maratona alpina con 150.000 metri di sali e scendi... Come dire, e passateci l'estrema approssimazione - circa 7 volte l'Everest in salita e discesa...
tratto da:
http://www.planetmountain.com/News/show ... eyid=36637
per informazioni su come raggiungere la sala visita il sito
http://www.caisavona.itper info:
scuola@caisavona.itocchio che la viabilità del porto è nuovissima, non troverete nulla su google maps o simili e con il tom tom rischiate di finire in mare!
vi anticipo che nella stessa sede avremo a marzo Enzo Cardonatti che racconterà la storia dello sci ripido e ad aprile Marco Galliano con la serata del Cho Oyu in snowboard.
per raggiungere la sala congressi:
a piedi o in treno:
dal centro città, via Paleocapa, dalla Torretta prendere il ponte pedonale sulla darsena, entrare nella zona della darsena vecchia, seguirla fino alla chiesa di San Raffaele al porto e piazza P.Rebagliati, costeggiare il cantiere del Crescent, svoltare a sx su cavalcavia ferroviario, (freccia Polizia di Frontiera) seguire la palazzina gialla, ingresso lato levante con porta a vetri.
in auto o moto:
dalla rotatoria della Fortezza del Priamar dirigersi verso il porto (non prendere il tunnel!) a lato del cantiere. Dopo 200m svoltare a dx (freccia Polizia di Frontiera), passare il cavalcavia ferroviario, scendere la rampa, seguire la palazzina gialla a dx, parcheggiare aggratis sotto il capannone. Ingresso lato levante con porta a vetri scorrevole.
locandine per facilitare l'arrivo a chi non ci è mai stato!