Faccio un esempio concreto, perché mi rendo conto che il discorso possa apparire un tantino antipatico.
Io ho scelto di lavorare 8 ore al giorno, anche per poter permettermi alcuni sfizi, oltreché naturalmente per sopravvivere. Delle mie 24 ore, 8 vanno al lavoro, 8 al dormire (quando mi va bene), 3-4 almeno tra magnare ed esigenze personali, che mi resta: 4 orette scarse da dedicare all’allenamento o ad arrampicare quando posso e non son già stravolto di mio.
Mi chiedo, pur con tutti i limiti del caso, se avessi fatto scelte diverse, ovvero avessi limitato o addirittura eliminato gli sfizi, mi fossi accontentato di vivere in modo mooooolto più contenuto (non che adesso faccia il re, beninteso), avrei forse potuto eliminare di quelle 8 ore lavorative, che so, 4? Se poi scegliessi di vivere da solo, in un loculo, ecc… forse ne avrei ancora eliminate un po’???
Davvero, non è una cosa che mi interessa fare, sto bene così, ma mi viene naturale pensare che quando la domenica vado ad arrampicare non sto dando il 100% ma forse un 50-60%.

Io parlo di impegnarsi a cercare il proprio limite in una situazione data. Situazione che varia per ciascuno e per ciascuno è variabile nel tempo.
L'atteggiamento mentale per cui si dice "è troppo duro" è spesso un alibi per non volersi impegnare. Liberarsi da questi alibi è questione di lavorarci su, è impegnativo anche questo.
In questo senso dico che possono essere "big" uguali l'arrampicatore della domenica e l'Ondra di turno. La scala di valori si sposta dal risultato all'impegno verso il risultato. Un mio 5b può equivalere a un 9a.
Ma questo non è che debba per forza generare un'altra scala di valori. Chi si impegna e più bravo (?) di quell'altro che va per divertirsi.
Io partivo dal ragionamento di voler alzare il proprio livello di arrampicata e dei meccanismi che intervengono in tale ambito.
L'arrampicata in se è bella perchè e varia, va da chi vuol farsi due tiri all'aria aperta con gli amici ogni tanto, a chi passa tutto il suo tempo sui tiri a inseguire qualcosa che solo lui vede.

bello sto post come si è sviluppato, davvero
PS in ogni caso arrampicatore della domenica sono, e sempre peggio sarà ma son stracontento così

Per dire... io ho passato anni a smettere completamente di andare su roccia in inverno. Si chiudeva a ottobre e se ne riparlava a marzo. Di resina nemmeno a parlarne. Va da se che pensare ad un miglioramento in quelle condizioni era difficile. Non perchè il 6c fosse più duro. I passaggi eran sempre uguali, loro.
Semplicemente avevo altri interessi.
Come adesso potrei dire che non mi interessa minimamente, che so, imparare a saltare con la tavola, una bizzarria priva di senso... e magari c'è invece chi passa ore a provare... e mi vede bizzarro che a 45 anni vada in palestra e faccia trasiun in casa... rob da mat...
Insomma il mondo è bello perchè è vario...

diventa difficile intervenire perchè si tratta davvero di tante componenti in gioco... il discorso che fai tu in parte son d'accordo in parte non lo sono per nulla, o meglio sono convinto che si addica in certe situazioni ma non in tutte... certe situazione sono state ereditate con scelte fatte anni prima, prima che una forte passione potesse prendere il sopravvento per esempio, o semplicemente sono state favorite o aggravate dal passare del tempo...

Per quanto riguarda il resto, io sono convinto di dare l'80-90% in rapporto al tempo che ho a disposizione per l'arrampicata... potrei arrivare a dare il 100% ma rischierei di compromettere la mia salute fisica e mentale, nonchè i rapporti sociali con moglie/amici/società che già tanto sto sacrificando per la "conquista del mio inutile", o meglio per un esile o minimo incremento di questo successo (troppo minimo per sopportare le consequenze...)... Potrei scegliere di mollare tutto (mutuo, lavoro, famiglia) per perseguire la mia passione... fossi Ondra forse lo farei, ma sinceramente come Funsu non me la sento...
E' vero che è importantissima la determinazione, le scelte e gli altri caxxi, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio... Esempio Ondra è un ragazzo che va a scuola, ci credo che dia il 100% in quello che ama, il delitto sarebbe il contrario... in più è un talento e lo pagano bene... ma anche i professionisti del caso, senza essere ragazzi... voglio dire se il mio lavoro coincidesse con la mia passione mi sembra che sarebbe tutto mooolto più facile
io sto tagliando di qua e di là... ma la mia settimana continua ad essere di 7 giorni e i giorni di 24 ore... mi sembra che mi stia facendo un culo non indifferente e purtroppo poi capitano giornate come sabato... errori miei sicuramente... ma caxxo mi piacerebbe anche a me una volta poter dedicarmi come e quanto voglio all'arrampicata per poi riparlarne... così solo per sapere cosa si prova a stare dall'altra parte

cavoli, ne passi di tempo seduto sul cesso ...

Vero non tutti i gusti sono alla menta!
Fino a qualche tempo fa alternavo l’arrampicata con altre cose in inverno, tipo tante salite in montagna. Poi vuoi che mi è mandato il socio di fiducia, vuoi che mi son preso bene per l’arrampicata, mi ci son buttato anima e corpo. Di una cosa son sicuro, nel futuro, quando mi renderò conto di non poter sostenere più questi ritmi o semplicemente perché mi romperò le palle, tornerò a godermi la montagna in modo molto semplice, come d’altronde ho sempre fatto: arrampicate plaisir, escursioni, magari skialp chi lo sa, l’importante sarà trovare un rifugio alla fine della giornata

si sarebbe davvero interessante questo non so però se nel mio caso avere 100 da dedicare all'arrampicata potrebbe andare a discapito della passione...boh

mi trovo d'accordo con questa frase di grizzly, (poi magari volevi dire un'altra cosa )
almeno per l'atteggiamento che ho da diverso tempo.

A volte ripenso a quando ho iniziato ad arrampicare (cavoli, son già passati 11 anni ).
Si andava con gli amici a Cravasco, tutti alle prime armi, e si arrampicava rigorosamente con la corda dall'alto. La maggior parte di noi non aveva nemmeno le scarpette: scarponi o pedule da escursionismo.
La giornata passava sbattendoci uno alla volta sempre sui soliti tiri che si chiudevano solo con tanta fatica.
Non si guardava più di tanto il grado se non per la soddisfazione personale di poter pensare "ho provato un 5c", che per noi era tanto.
La passione cresceva pian piano e quindi sono arrivate anche le scarpette di arrampicata, con quelle anche i tiri fatti da primo.
Non importava con quanti resting: l'importante era provarli.

Non so perchè ma col tempo mi è un pò passata l'idea di provare e riprovare dei tiri... mi son praticamente dato un limite e viaggio sempre sulle stesse difficoltà, a prescindere che siano monotiri o vie lunghe
Non è certo questo il modo che permetta un pur minimo miglioramento, me ne rendo conto .. eppure - anche inconsciamente - quando vedo sulle guide un tiro od una via che supera quello che considero il mio limite la scarto a priori e penso che, in fondo, mi diverto a fare le viette tranquille su cui non debba tribolare troppo ..

vero ma se uno ha un 10% - 30% - 50% da dedicare all'arrampicata e ci dedica anima e corpo (quindi 100%) a quel 10% - 30% - 50%, facendo fronte a mille peripezie e problemi giornalieri, la propria passione non è forse stressata allo stesso modo (io credo molto di più...) di uno che può arrampicare quando e come vuole

credo di si funsu, fatto salvo che se l'arrampicata fosse il mio lavoro non escluderei a prescindere che lo prenderei come tale, quindi con meno passione e più senso di dovere

Mah... io parto sempra dal principio che per me l'arrampicata è un hobby, un passatempo. Non farei mai e non avrei mai fatto dell'arrampicata un lavoro. Perchè penso ci siano cose più importanti e per me più interessanti. E quindi ho fatto altro e farò altro. Questo per inquadrare il discorso in termini generali, di vita.
Per il fatto invece di cercare il miglioramento, ecc... per me è piuttosto dettato dalla pratica di avere Finale a due passi, posto dove praticamente si arrampica tutto l'anno (invece a Torino era più difficile arrampicare anche in inverno) e dal fatto che un certo numero di vie che vorrei salire richiedono un miglioramento. Certo potrei ripetere sempre le stesse vie. Un giro sulla Campia, una volta la Malvassora, l'altra magari la Grassi-Re... Però mi stufo. E poi mi piace provare i tiri, vie nuove. Per anni ho girato praticamente tutti i 3.000 del Piemonte. Poi dei 4.000 poi basta, mi ero stufato. L'arrampicata con un minimo di spesa, e di tempo, offre la possibilità di passare intere giornate. Insomma, per tutta una serie di fattori trovo che sia perfetta come hobby e passatempo. Salire sempre gli stessi tiri, le stesse vie ecc... è, per me, come leggere sempre le pagine di uno stesso libro. Mi annoiano. Di girare non ho tempo ne denari. Quindi migliorando si possono estendere le possibilità di salita. Con un buon 6b in montagna ho delle vie da salire per un bel po'... senza andare fuori dall'ovest. Se ci metto magari una puntatina, ogni tanto, in Verdon, o in val di Mello o in Dolomiti ho vie da salire per decenni. O almeno fino a che riesco ad andare. Poi chi vivrà vedrà... magari comincerò a giocare a bocce...

Mah... io parto sempra dal principio che per me l'arrampicata è un hobby, un passatempo. Non farei mai e non avrei mai fatto dell'arrampicata un lavoro. Perchè penso ci siano cose più importanti e per me più interessanti. E quindi ho fatto altro e farò altro. Questo per inquadrare il discorso in termini generali, di vita.
Per il fatto invece di cercare il miglioramento, ecc... per me è piuttosto dettato dalla pratica di avere Finale a due passi, posto dove praticamente si arrampica tutto l'anno (invece a Torino era più difficile arrampicare anche in inverno) e dal fatto che un certo numero di vie che vorrei salire richiedono un miglioramento. Certo potrei ripetere sempre le stesse vie. Un giro sulla Campia, una volta la Malvassora, l'altra magari la Grassi-Re... Però mi stufo. E poi mi piace provare i tiri, vie nuove. Per anni ho girato praticamente tutti i 3.000 del Piemonte. Poi dei 4.000 poi basta, mi ero stufato. L'arrampicata con un minimo di spesa, e di tempo, offre la possibilità di passare intere giornate. Insomma, per tutta una serie di fattori trovo che sia perfetta come hobby e passatempo. Salire sempre gli stessi tiri, le stesse vie ecc... è, per me, come leggere sempre le pagine di uno stesso libro. Mi annoiano. Di girare non ho tempo ne denari. Quindi migliorando si possono estendere le possibilità di salita. Con un buon 6b in montagna ho delle vie da salire per un bel po'... senza andare fuori dall'ovest. Se ci metto magari una puntatina, ogni tanto, in Verdon, o in val di Mello o in Dolomiti ho vie da salire per decenni. O almeno fino a che riesco ad andare. Poi chi vivrà vedrà... magari comincerò a giocare a bocce...

anch'io pensavo alle bocce, in un futuro spero non troppo lontano

Seee... apposto... ...

Comunque... per ritornare all'argomento... ieri sera ho cominciato a lavorare un bel blokko ROSSO... tutto su muro verticale... nada straplomb... e alcune prese mi sembrano persino grandi... Non so... so troppo 'na pinza... ...