mi son informato sui due titoli che citi... beh letture leggere

ti immagino in casa, seduto a leggere e meditare sulla vita, ponendoti i più grandi interrogativi filosofici, di fronte all'involucro vuoto della TV, riutilizzato come contorno per contenere libri... sullo schienale è ancora appoggiato l'imbrago che riporta i segni indelebili delle numerose bettaglie con l'alpe...
contemporaneamente, dall'altra parte delle marittime, in un piccolo villaggio speduto nelle campagne... boozy è appeso come un salame al soffitto, con tanta di quella ghisa attaccata all'imbrago da far invidia ad un calorifero, mentre inveisce in lingue sconosciute contro il servizio postale che continua a non recapitargli i libri ordinati

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... Comunque a me piacciono più i menù dell'India che i cinesi. O magari sono solo i ristoranti cinesi di qui che son loffi... boh...

Direi che posso in generale essere d'accordo. Ma se si vuole arrivare a un "di più" sportivo possono contare anche questi "di più"... Ovviamente ognuno avrà i suoi parametri e livelli.
Comunque il libro di Sears si sta rilevando interessante. Uno perchè a suo dire ha allenato e allena (presumo ancora) diversi sportivi di alto livello. Ed ha ben chiaro che "raggiunto un livello molto alto di performance, ulteriori margini di migliamento sono molto limitati", p. 41. Quindi per arrivare a superarli anche quel "di più", forse precedentemente marginale, arriva ad essere invece determinante.
Due perchè fa un discorso che non è strettamanete legato alla dieta in senso stretto, ossia di perdere peso (come nella mia abissale ignoranza davo per scontato fosse la dieta a zona) ma invece fa un discorso che rientra in un ragionamento di equilibrio complessivo nell'alimentazione, che non è necessario essere dei Nobel per vedere come oggi sia piuttosto saltato...

oltretutto ho potuto confrontarla con i nuovi dettami propinati dalla nostra medicina italiana e con molto piacere ho visto che praticamente parlano la stessa lingua...
la dieta a zona punta al massimo equilibrio alimentare basato su ricerche scentifiche, da qui il rapporto famoso (9-7-3 gr. che in sostanza è la struttura molecolare del nostro corpo...), da qui in completo contrasto con le accuse lanciate dai vari concorrenti che la considerano iperproteica e quant'altro...

edo son d'accordo in tutto e per tutto con te però quello che volevo dire è che, per quanto mi riguarda, cerco di fare "attenzione" a quello che ingurgito nel limite del possibile (per un certo periodo mi son dedicato ad una dieta dissociata e devo dire che mi son trovato pure bene), ma credo che la mia passione (enorme) per l'arrampicata sia purtroppo a livello amatoriale, per cui se ci dovranno essere margini di miglioramento, come spero, questi saranno dovuti solo e solamente alla mia dedizione e all'allenamento gli "ulteriori margini di miglioramento limitati" di cui parli non li raggiungerò mai, primo perchè non posso dedicare all'arrampicata lo stesso tempo di un atleta professionista, secondo perchè mi rendo conto che l'alimentazione è come si dice "il manico della cavagna", dato che avrei molti altri punti deboli sui cui lavorare prima di arrivare a limare anche su una dieta
con questo non dico che il seguire una dieta particolare sia un errore, anzi, ma, sempre per quanto mi riguarda, credo che comunque resterà sempre un di più

poi sto Sears dovrebbe conoscere Dunne, che magari si ricrede

Uhmm... può essere che abbiamo una percezione diversa dell'alimentazione. Io arrivo da anni di totale disordine alimentare... Ero arrivato a 105 kg... e mangiavo come una cloaca, sia per la quantità, ma soprattutto per la qualità... beh... qualità... ...
Quindi forse sono più sensibile ad un discorso di ordine generale sull'alimentazione. Con un parziale ordine ora sono 70 kg e non tranfio più sul IV...

eh be ok, sto parlando di gente con peso nella norma, non di estremi.
come vedi sei arrivato a questo punto grazie ad un equilibrio alimentare che però hai creato tu stesso, senza basarti su diete particolari
credo che funsu abbia tratto benefici dalla dieta a zona a prescindere dal discorso puramente arrampicatorio. aveva esigenze particolari e ha trovato nella zona un riscontro positivo. sta bene a livello generale, ma non credo che possa dire che i risultati raggiunti in questi anni nell'arrampicata siano dovuti alla zona piuttosto che all'allenamento e al culo che si è fatto

io ho sempre cercato di parlare di equilibrio alimentare, dieta, alimentazione, ecc. in riferimento alla vita quotidiana e non legata prettamente alle prestazioni arrampicatorie...
ovvio se uno mangia nella maniera corretta avrà dei risvolti positivi anche in quello, perchè il corpo sarà più reattivo sia fisicamente che mentalmente, avrà buone risposte ormonali, sarà più forte e recupererà più in fretta, il tutto perchè non è sottoscock causa mix alimentari insensati o in crisi ipoglicemiche e altre cose annesse, ma sarà in zona, ossia in condizioni ottime... ma da qui dire che uno può fare l'ottoA solo perchè mangia bene beh... sarebbe troppo bello
l'alimentazione è molto importante e per uno sportivo posso dire che si possa anche equiparare all'allenamento come importanza in un dato progetto, ma mai lo potrà sostituire. Dipende sempre da quello che uno si prefigge di raggiungere...

... la semplice dieta pre-gara del maratoneta a base di carboidrati, oramai assodata ed utilizzata da molti anni, correggo solo con un quattro orette prima in modo che alla partenza si abbia ben digerito, queste pero' direi che sono situazioni particolari che prevedono un grosso dispendio energetico e mi sembra un attimo un altro discorso rispetto a quello "piu' ordinario" di cui si discuteva...
anche il riferimento di Carlo mi sembra appartenere ad una situazione particolare, una corsa a tappe dove si corre per piu' giorni consecutivi macinando centinaia di chilometri e di metri di dislivello sicuramente richiede i kili di pasta & C., pero' gli stessi corridori ad inizio stagione quando effettuano normali allenamenti e DEVONO rientrare in peso-forma i kili di pasta ed i dolci che piovono dal cielo mi sa che... li sognano di notte ( )

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Finita una prima lettura del libro di Sears. Che dire. Interessante, anche molto, tutto il discorso sul funzionamento biochimico, ecc. L'approccio all'alimentazione come primo "farmaco". Il partire dai macronutrienti, dal loro equilibrio. Tutto il discorso va verso il creare una migliore consapevolezza alimentare. Direi che da questo punto di vista è un ottimo libro. Quando poi con la Zona vorrebbe sanare tutti i mali... mah... Dal lato pratico l'idea di scomporre in unità o blocchetti le quantità di alimenti per facilitarne il conteggio, ecc... per me non è così indispensabile. Una volta che so che per fare 7 gr di proteine occorrono 30 gr di petto di tacchino... mi basta pesare il tacchino, e mangiare a pranzo poco meno di un 100 gr di tacchino, e così via.
Invece il bilanciamento proteine/carboidrati ad ogni pasto e spuntino è molto interessante.
Già più nota la questione di non lasciare troppe ore tra un pranzo e l'altro.
Comunque facendo un po' di conti (e lui lo dice mettendo comunque il limite di 500 kcal a pasto) non è certamente una dieta (nel senso di abitudine alimentare) ricca... (e su questo ci sarebbe da aprire un discorso, perchè secondo il mio parere i vari livelli di kcal necessarie che si trovano in diversi libri è spaventosamente alto...).
Quindi, traduzione pratica: dal mio punto di vista, di qualche tempo di prove, il risultato di tenere fermo il conteggio calorico quotidiano non va intaccato. Anzi.
Mi migliora invece l'aspetto di una più possibile varia scelta di alimenti. Con il considerare la questione del bilanciamento e soprattutto dei tempi di assunzione dei diversi macronutrienti, e su questo lavorerò, proverò.

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ecco lo sapevo.... non ho neanche azzeccato il discorso!!!

ma no, è solo per distinguere le due questioni che sono differenti, in termini di gara o prestazione da affrontare come ben hai descritto è importante considerare bene il cosa e quando, per semplici allenamenti in palestra mi sembra una questione ininfluente