In una giornata come questa, l’ultima della (mia) settimana , mi son posto un quesito esistenziale piuttosto importante che so che vi appassionerà in modo totale e devastante .
Leggendo qua e la ormai da un po’ di tempo, mi son fatto l’idea che la “vita” sportiva ad alto livello di un top climber si sia abbassata notevolmente. Se prima si spuntava intorno ai 16/17 anni e si tirava avanti con realizzazioni di livello assoluto fino a 40 (ed alcuni ancora oltre), ora come ora si bruciano le tappe e in pochi anni si è fuori dal giro “importante” (vedi Graham su tutti, uno che ha fatto parecchio parlare di se e che ora come ora, infortunio a parte, non si sente più; ma lo stesso Sharma che, seppur con velate scuse, lascia il campo a quello che dovrebbe essere il nuovo re, Ondra; e così molti altri).
Quindi due considerazioni mi vengono spontanee: la prima è che sicuramente una volta fosse più “facile” uscire dall’anonimato, soprattutto negli anni 80 quando tutto ancora si stava sviluppando, e restare sulla cresta dell’onda con realizzazioni si di rilievo, ma che comunque rappresentavano una novità rispetto a tutto quello (poco) che si era fatto prima. La seconda è che l’inflazione che stanno subendo determinati gradi alti fa si che il pubblico non si emozioni più tanto per n. 9a fatti al secondo giro tutti i giorni, che ormai anche l’arrampicata sia diventato uno sport mediatizzato e soprattutto dove il “mordi e fuggi” faccia da padrone .
Da qui potrebbe partire un’ennesima considerazione sul valore effettivo di tutti questi nuovi 9a in giro per il mondo, quando ci son ancora 8b d’annata con poche o addirittura senza ripetizioni, oppure il fatto che, soprattutto in ambito falesistico, si tenda ormai ad andare verso una iperresistenza, tiri lunghissimi senza passi che fanno la differenza, un’arrampicata continua senza blocchi intermedi (magari finale passerà di moda e allora ci sarà anche li meno gente ).
Lo so son problemi importanti che vi lasceranno senza sonno

pensa che mi stavo addormentato io mentre lo scrivevo
però mi mancavano i post filosofici del venerdì, un tempo ne facevamo sempre
buona appetito a todos

il problema è che il guardiano del forum il venerdì è quasi sempre in festa

ebbene si

Io non ho capito da che punto di vista di poni. Cioè vuoi parlare di dove stia andando l'arrampicata in generale? L'arrampicata di punta? L'arrampicata su resina, in falesia?
Per parte mia il fatto che ci sia chi sale i 9a a raffica non me ne pò fregà de meno. Anzi, non me ne pò fregà manco della loro esistenza. Anzi direi persino che non me ne pò fregà manco di chi sale l'8a o il 7c o il 6c... In generale me frega solo ciò che salgo io e basta. Tutto il resto non conta. Poi si certo leggo e mi appassiona anche il farlo. Ma giusto così per passatempo, di dove vada l'arrampicata in generale e in particolare non saprei che farmene...

beh effettivamente il mio era un pour parler scaturito da un momento di fancaxxismo totale
però si, la considerazione mia di base era su come l'arrampicata di alto livello si sia evoluta nel corso di questi ultimi anni

Io non sono così convinto che ci sia un abbassamento dell'età della vita sportiva. Certo il top del risultato magari viene raggiunto ad una età inferiore rispetto al top di un decennio fa. Però se vediamo un discorso sui numeri, sui livelli di performance, in rapporto alle classi di età, secondo me oggi ci sono molte più persone che salgono l'8a ad una età maggiore di quelle che salivano il 7b (prendo questi come indicatori, non come termini assoluti) dieci o quindici anni fa.

premesso che quanto so dell'arrampicata di punta mi arriva sostanzialmente dai "minkia"
secondo me l'abbassamento dell'età nelle grandi realizzazioni(sempre che questo corrisponda alla realtà) potrebbe essere dovuto proprio alle caratteristiche fisiche "richieste" dall'arrampicata:
i bambini / ragazzini sono decisamente più "snodati"
tendenzialmente hanno meno paura degli adulti
non serve avere una forza da sollevatore di pesi
l'apprendimento psico-motorio è ancora nel pieno, quindi per i bambini risulta decisamente più facile imparare a muoversi sul verticale rispetto ad un adulto

inoltre questo sport è sempre più praticato, quindi ci sono più bambini che frequentano le falesie insieme ai genitori rispetto a un decennio fa