grizzly mi sa che ti hanno anticipato per il primo 9a in montagna
http://www.up-climbing.com/it/news/alpi ... n-montagna

un "minki !" me lo concedi come commento ?

sono stupefacenti queste notizie ma ti fanno sentire uno ...

è solo perchè loro hanno iniziato da giovani ...

no.. secondo me parlando in generale, potrebbe essere che sono un po' "obbligati" a salire e ad allenarsi per farlo, senza svolgere quindi l'attività per divertimento e per passione comew magari faccio io .. non sono sicuro che si divertano poi tanto..

... me lo dico anch'io... oltre all'altra scusa del tipo "beh se non lavorassi e potessi arrampicare spesso anch'io farei certi gradi..." ma poi guardo fede e penso che forse sia solo un fatto di giovinezza

un commento invece lo inserisco volentieri, potrà sembrare polemico od esagerato ma è quello che penso :

i nostri bis-nonni si sono barcamenati in un infanzia di "m...." dove il lavoro duro e precoce era la prassi per qualsiasi individuo di ceto non abbiente, dove i diritti dell'infanzia erano un vocabolo sconosciuto e dove nell'età che adesso equivale alle scuole medie ed elementari gli individui sopracitati avevano avuto di tutto meno che una vita da ragazzi .... i nostri nonni hanno ancora visto e vissuto in parte questo "dramma sociale" cosi' come i nostri padri, poi finalmente assieme a tante altre evoluzioni qualcosa è cambiato e pian piano si sono attuate quelle che socialmente sono state definite "conquiste" ... anche per il mondo giovanile sono arrivati i diritti oramai unanimamente riconosciuti ( perlomeno nel mondo e nella cultura occidentale ), allo studio innanzitutto e parimenti al non-sfruttamento lavorativo in giovane età, alle tutele nei confronti degli abusi, i telefoni azzurri e molto altro ancora ...

in quest'ottica e per qualsiasi disciplina sportiva il forzare i ragazzi entro l'età indicativa dei 12 anni ad allenamenti, stress psico-fisici, carichi strutturali non conformi all'età stessa dei ragazzi credo che sia fondamentalmente errato e soprattutto "ingiusto" nei confronti dei ragazzi per quanto riguarda non il lato fisico-tecnico dell'attività in questione ma sotto il profilo umano e morale

credo che le associazioni, gli specialisti, gli psicologi e tutto il personale addetto in genere a seguire nelle istituzioni e non solo lo sviluppo psico-fisico dei ragazzi nell'età riportata dovrebbero porre piu' attenzione a questi casi "degenerativi", dove gli elementari diritti di un giovane a divertirsi, crescendo tra i suoi coetanei in maniera tranquilla e corretta possono essere gravemente compromessi ..... se poi un giovane è dotato per una certa disciplina sportiva ed ha l'interesse ad applicarsi in maniera professionale potrà sicuramente farlo in età future senza compromettere eventuali risultati e/o carriere, agganciandomi all'ambiente arrampicata credo che le associazioni di settore tipo FASI e CAI dovrebbero proporre motivi di riflessione sulla questione invitando allenatori, accompagnatori e genitori ad un minimo di buonsenso

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sono di opinione diametralmente opposta

il commento che ho inserito prescinde dalla conoscenza diretta delle persone ed i diritti devono essere un "valore universale" riconosciuto ed applicato, altrimenti di questo passo solo perchè altri non lo conoscono e non hanno il diritto di giudicare un adulto potrebbe portare un bimbo dell'asilo a scalare per poi sventolare chesso' un seicci avvista conquistato a 5 anni ed avanti di questo passo ...

il mio giudizio è negativo e di condanna

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però una cosa la devo proprio dire: personalmente non credo a chi dice di ottenere questi risultati allenandosi poco... e a quell'eta' l'allenamento è comunque dannoso... anche se "piace"...
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(e non è una battuta )

... in langa le rotoballe di fieno le fanno così:

Parlo da profano e quindi esprimo solo una mia idea.

Ho sempre avuto la convinzione che forzare un bambino a fare un'attività sportiva ad elevata intensità sia oltremodo dannosa - per qualsiasi aspetto si prenda in considerazione.
Ciò non toglie che se al bambino piace e desidera fare quell'attività, penso sia altrettanto giusto assecondarlo. Ponendo comunque delle limitazioni per evitare stress fisici importanti.

Ovvio che alla base dei risultati ci siano gli allenamenti. Però .... vorrei citare un esempio
in una scuola di karate bambini di 6-10 anni si allenano 2 volte alla settimana.
Alcuni di questi - per vari motivi - partecipano solo ad un'allenamento settimanale. Nell'arco dell'anno fanno quindi il 50% degli esercizi.
Per la fine dell'anno alcune scuole, in accordo tra loro, organizzano un'unica giornata di gare.
Una di queste è stata vinta proprio da uno dei bambini che ha seguito la metà degli allenamenti svolti durante l'anno.

Mantenendo i giusti rapporti tra quella che può essere una garetta di quel tipo rispetto alla prestazione in questione, però - forse - non è detto che a quelle età l'allenamento giornaliero porti di conseguenza ad un risultato nettamente superiore.

ma quello sei tu?