.,. per chi ha passato i quaranta la figura del "grande vecchio" è stata presente da sempre seguendo le cronache e le riviste di settore, uscito da un pezzo di storia dell'alpinismo anni '30 con vicende di notevole spessore, magari non all'altezza come classe ed eleganza di altri protagonisti della scalata ante-guerra, ci si era abituati a vederlo fare ogni tanto capolino con qualche ripetizione da ultrasettantenne o qualche commento mirato .....
personalmente di lui, proveniente da un certo periodo storico, mi hanno sempre colpito la pacatezza nei giudizi ed un certo "pragmatico distacco" nel commentare cose e persone
piu' delle salite mi ha sempre impressionato il fatto che lavorasse ( .. duramente tra l'altro ) con solo la domenica libera da dedicare alla montagna, sfogliando le cronache delle sue salite giovanili si trova addirittura un anno di pausa completa causa-lavoro, impensabile al giorno d'oggi .. e non solo .....
non solo alpinismo ma anche sport in età giovanile, su tutto la boxe praticata a buoni livelli fino ai vent'anni, piu' avanti con gli anni la caccia, tanto da considerarsi prima cacciatore che alpinista .,.+
Per me cassin è stato prima di tutto un chiodo di ferro perchè, nella mia ignoranza alpinistica, non sapevo chi fosse quel tale che firmava chiodi a paletta, a foglia, a lancia... Alcuni erano di colore grigio chiaro,altri gialli.
La maggior parte pero', era color ruggine : chiodi sparsi e contorti nelle fessure dolomitiche, da cui li toglievo per raddrizzarli e usarli di nuovo ....
[ M.Zanolla ]
E il vecio te l'aspettavi che a sessant'anni arrivasse in vetta ?
Forza di volontà bestiale, al dunque ha voluto me dietro con lui. Salendo ho fatto anche un po' della sua parte, l'ho aiutato com'era normale che fosse. Quello che non mi scordero' era la sua faccia al rientro : era distrutto, ma aveva avuto la sua montagna.
Qualcosa da rimrpoverargli ?Il film, e la testardaggine con la quale ha voluto occuparsi di quasi tutte le riprese. Esposizione ciccata, tutto nero, un disastro.
[G.Spreafico]
alle prime gare di arrampicata a Bardonecchia era presente e seguiva con interesse
"L'alpinismo non avrà mai fine - disse Cassin al Trento FilmFestival del 1988 -. Le montagne ci saranno sempre e ci saranno sempre degli alpinisti. L'arrampicata sportiva è una cosa meravigliosa, se avessi l'età la farei certamente anch'io. Qualcuno dice che non c'è competizione nell'alpinismo: io dico che la competizione c'è sempre stata e sempre ci sarà...Il futuro dell'alpinismo sarà come è oggi e come è sempre stato; si deve andare avanti e continueremo a migliorare noi stessi
[R.Cassin]
.. anche all'inaugurazione di una falesia attrezzata appositamente per far scalare i ragazzi a Traversella
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come sempre in questi casi, ma forse (brutto a dirsi) anche di più, perchè per me rappresentava l'ultimo legame vivente tra l'alpinismo di una certa epoca d'oro e l'oggi ipertecnologico, non so come spiegare 
ho avuto la fortuna di vedere molte sue "creazioni" dal vivo, nel lecchese piuttosto che il famosissimo sperone delle GJ, e ogni volta son sempre restato letteralmente "di merda", perchè il livello era davvero superiore 
) che agli alpinisti dell'ovest, rimasti parecchio indietro rispetto agli standard dolomitici dell'epoca 
