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 Oggetto del messaggio: Terremoto in Abruzzo...
MessaggioInviato: 6 aprile 2009, 9:53 
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In Abruzzo questa notte si è scatenato un forte terremoto, con magnitudo 5.8 della scala Richter, con epicentro l'Aquila. Quasi una trentina le vittime e danni ingenti...

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MessaggioInviato: 6 aprile 2009, 10:07 
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:cry: visto... pensare che volevamo andarci in vacanza ad agosto....

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MessaggioInviato: 7 aprile 2009, 8:01 
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purtroppo il numero delle vittime continua a salire...
fa rabbia pensare che, in molti casi, sono state le costruzione piu' recenti a cedere, sembra che nessuno abbia piu' pensato al piano antisismico nel costruire le case in un centro segnalato come "a rischio"...

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MessaggioInviato: 7 aprile 2009, 9:18 
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discorso molto difficile e impegnativo... dico solo che spesso la causa è della speculazione fatta ma quest'ultima non sempre coincide con quella del costruttore...

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MessaggioInviato: 8 aprile 2009, 9:49 
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a ben vedere potrebbe anche essere un problema di normativa: è vecchia di 20 anni.
Puoi costruire rispettando le norme anti sismiche, ma non è detto che la struttura sia adeguata a determinate situazioni ...

Anni fa ho lavorato in un cantire ad Ancona: il progetto e le tecniche costruttive utilizzate andavano molto più in là di quelli che erano gli obblighi normativi italiani ...


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MessaggioInviato: 8 aprile 2009, 10:04 
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... e poi comunque si parla di terremoto. In Giappone, uno dei centri fortemente urbanizzati più colpiti per intensità e frequenza, non riescono a fronteggiare il problema, o meglio la tecnologia ammortizza l'impatto ma si inchina alla forza della natura. Di conseguenza parlando dell'Italia dove le normative fanno capo a scienze vecchie e superate figuriamoci cosa può nascere dal mix :(

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MessaggioInviato: 8 aprile 2009, 10:30 
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:cry: 250 morti... ecco il mix...
che tristezza!

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MessaggioInviato: 9 aprile 2009, 7:50 
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Purtroppo non è ancora finita...
Voi cosa ne pensate di quel c.... di Vespa che la sera dopo il disastro chiedeva disperatamente fondi per ricostruire le chiese-monumento con i morti ancora caldi sotto le macerie?

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MessaggioInviato: 9 aprile 2009, 9:52 
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ma, le trasmissioni di vespa ormai mi rifiuto di guardarle.

Sull'argomento in generale era una considerazione che facevo già l'altra sera con Sonia: anche nei tg danno grande risalto alla chiesa crollata, alle povere spoglie del papa che non sanno se son rimaste intatte perchè devono ancora verificare ....

Il ragionamento che mi vien naturale fare nell'immediato è "ma chi se ne frega della chiesa: è venuto giù l'intero paese !"
Ma non per un motivo anti-cristiano o simile .. è solo perchè le urgenze e le priorità mi sembrano altre.
Domani, quando ci saranno già le case per le persone, si potranno tranquillamente fare i necessari interventi anche per le chiese: non credo che il buon dio si farà tanti problemi se nel frattempo le preghiere e le messe si svolgeranno all'aperto.

Riguardo ai fondi ... son convinto che tra 8*1000, offerte, donazioni ed anelli papali, la chiesa non avrà problemi a costruire nuovi luoghi di preghiera.


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MessaggioInviato: 9 aprile 2009, 10:38 
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Concordo con te!
La priorità in questo momento sono le persone, aiutare chi è sopravvissuto e dare giusta sepoltura a chi non ce l'ha fatta...

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MessaggioInviato: 15 aprile 2009, 9:13 
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Riporto il testo di una mail ricevuta questa mattina: mi pare possa essere spunto per qualche considerazione ..

Cita:
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no - stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.

Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l'economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.

C'è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato - come tutti gli altri - da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n'era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di "new town" e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: "new town". Dove l'ha preso? Dove l'ha letto? Da quanto tempo l'aveva in mente?

Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce "new town". E' un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è.

Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.

Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L'Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.

Ecco, nella nostra città, Marsala, c'è una scuola, la più popolosa, l'Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d'affitto fino ad ora, per quella scuola, dove - per dirne una - nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C'è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c'è, annegato, con gli altri, anche l'euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l'sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11 Settembre, il terremoto e l'Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.

Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know - how del Sol Levante fosse solo un' esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d'altronde.

Giacomo Di Girolamo


Personalmente condivido molti ragionamenti
E altre cose da aggiungere ce ne sarebbero, eccome !
(partendo dal 5 per mille di due anni fa a favore delle associazioni di volontariato che ad oggi non han ricevuto nemmeno un centesimo: sono ancora nelle casse dello stato )

Mi associo: non darò nemmeno un centesimo !

Ma penso anche che la rabbia e la protesta, da sole, non servono a nulla.
E non si offenda il sig. Giacomo Di Girolamo se mi permetto di osservare che anche i poeti, in questo momento, non servono ad un cazzo.

Ieri ho dato la mia disponibilità per andare con quelli della Protezione Civile di Genova: cercavano persone da aggregare alle squadre che valutano l'agibilità degli edifici. E comunque da mettere a disposizione della Protezione Civile del posto.

Alla consegna del modulo mi han detto "..chissà se il Comune di Ge manderà poi qualcuno ..."
Dopo due ore mi han telefonato per avvisarmi che si partiva oggi pomeriggio o giovedì mattina (confermata in seguito quest'ultima soluzione)

Dovremmo essere in 4 ... anche se mi risulta che la lista dei volontari sia ben più lunga.
E quindi mi han prospetato una permanenza tra i 5 ed i 7 giorni.

Han bisogno di aiuto? mi sento di offrirlo in questo modo.
Spero di poter dare veramente una mano, per quanto piccola...

E francamente sono anche curioso: capire come davvero funziona l'organizzazione.
capire come vengono "sfruttati" (nel senso buono) i volontari.
capire come vengono spesi i soldi....

Per il resto condivido la sua rabbia ed il suo grido, rivolto ad uno stato cieco e sordo.
Al momento anch'io penso "niente soldi"
Spero di tornare con un'idea diversa


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:P carlo non posso che farti nuovamente i miei complimenti per il tuo gesto :!: per il resto di considerazioni da fare ce ne sarebbero molte...

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e noi aspettiamo da te tante informazioni valide e non solo per sentito dire!
Personalmente sono propensa a dare qualcosa... per la mia coscienza vale il mio gesto. Sapere pero' che anche la destinazione è giusta sicuramente invoglia di piu' :wink:
p.s. complimenti per la tua disponibilità! Ti ammiro, io sinceramente non avrei il coraggio... sei davvero GRANDE!!!

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Rinnovo il mio complimento per il tuo gesto. Proprio questa settimana alcuni doglianesi sono presenti in Abruzzo tramite l'Associazione dei Volontari del Soccorso (servizio ambulanza) per prestare il loro aiuto nelle zone colpite e limitrofe per sopperire alle eventuali mancanze di copertura del servizio nel territorio abruzzese.

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MessaggioInviato: 15 aprile 2009, 11:46 
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chissà, magari nel marasma riuscirò comunque ad incontrarli...
conosci qualcuno di loro?

gli posso dire che sono amico di quel tipo col nasone ? :lol:


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