ma difatti è "il raggiungimento di un obiettivo importante, anche con rischi elevati" che mi lascia perplesso ..... personalmente queste cose non le sogno proprio e tanto meno dalla scrivania di un ufficio che non vedro' mai ...

ragionavo solo che al di fuori di una ristretta cerchia di persone e di "ambienti" dove certi atteggiamenti sembrano logici e naturali .... alla fin fine di linee del genere possibili o tentabili suppongo c'è ne saranno centinaia solo in Himalaya, figuriamoci a spasso per il mondo .... ammesso che non sia una questione di denaro e di sponsor da persona comune che fa due settimane di ferie al mare fatico a comprendere obiettivi del genere o la ricerca del "qualcosa" che puo' esserci dietro ....

beh, io non proprio queste, però e purtroppo dalla scrivania di un ufficio
però capisco l'atteggiamento mentale della "cima" ad ogni costo nel mio piccolo (moooolto piccolo) penso sempre che in quello che amo fare devo dare il 200% e mi piace farlo, anzi ti dirò di più mi sento obbligato a farlo e rinuncerei a un sacco di cose importanti per raggiungere gli obiettivi che mi son prefissato e nel momento stesso in cui mi rendessi conto che quegli obiettivi fossero per me impossibili oppure che non potessi raggiungerli per il sopravvento di una qualsiasi "incombenza" inevitabile allora lascerei perdere del tutto, non m'interessa il risultato mediocre per me è tutto oppure niente, non m'interessa il "son contento lo stesso"
non so se mi son capito

eh eh .... vedremo

cmq ti auguro veramente di poterlo fare il piu' a lungo possibile

nella questione specifica invece apprezzo molto chi persegue un attività di punta, nell' arrampicata ed in altre specialità, in maniera maggiore se questa attività è svolta ( ... di fatto ) non in maniera professionistica come ad esempio fai tu ......
in contrapposizione metto queste "ricerche" in posti chiaramente pericolosi dove il fattore dominante è la voce "pericolo" ... sicuramente una mia lacuna ma nonostante gli sforzi le capisco veramente poco .....

eh lo so, ma ripeto quando non potrò più per qualsiasi motivo (importante) allenarmi 4 sere a settimana e arrampicare quando voglio, lascerò perdere e ritornerò alle care vecchie bellissime camminate sino al rifugio completate da polenta poi questo è decisamente OT, quindi mi ritiro

è incredibile, almeno per me, come si parli di alpinismo solo quando succede una tragedia.
Unterkircher e soci avevano aperto una via nuova meno di una settimana fa ma tranne i soliti 2-3 "luoghi" non se ne è parlato. Ora che è disperso tutti i tg parlano di lui, sulla rete fioccano video ovunque, i quotidiani ne parlano (sia nella classica versione cartacea che on-line)..
Persino Linus e Nicola Savino hanno dedicato uno spazio considerevole a Karl, facendo capire che di alpinismo ne sanno meno che di ciclismo...

Credo pero' che il problema sia un po' diverso....
Un conto e' il fatto di allenarsi e dare il massimo per ottenere l'obiettivo fissato, un conto e' tirarselo a sorte, nel senso che nessuno mette in dubbio la capacita' e l'altissimo livello di questi personaggi. Cercare pero' questi posti estremi dove sono le condizione esterne che decidono l'andamento della spedizione è un po' come giocare alla roulette russa, se va bene che il tempo/neve/condizioni generali tengono, riporto a casa la pelle e canto vittoria, se una sola di queste cose gira io lascio orfani i miei figli e faro' una fine orrenda. In queste occasioni non si tratta solo di mancare l'obiettivo ma di portare a casa la vita.
E non e' un risultato che dipende dalla persona che lo compie ma da tutte le condizioni oggettive esterne
Almeno, cosi' è come la penso io .... (poi sapete che sono una mammina apprensiva!)

assolutamente non sono d'accordo è alpinismo di punta e poi sul discorso di lasciare moglie sola e figli orfani, come se n'era già discusso ampiamente in altra sede (non ricordo esattamente il 3D), non entro, anche perchè il mio punto di vista sarebbe abbastanza estremo

penso che sia molto peggio lasciare orfani i figli mentre si cerca di guadagnare la pagnotta!!!
sempre di più nel mondo del lavoro oramai si cerca di portare a casa la vita tutte le sere!!!

penso che sia peggio....

capisco il tuo discorso ma non lo condivido

Secondo me infatti non è assolutamente concepibile che si muoia lavorando, e dico anche che tutte queste nuove leggi sulla "prevenzione" sono grandissime bufale per fare soldi!
Pero' è una situazione diversa...
bo'.... non so come spiegarmi... un conto e' la disgrazia che capita e nessuno ( o forse qualcuno si, ma non lo ha fatto) poteva farci niente, un conto e' sapere con assoluta certezza che la tua vita non dipende da te ma da un lastrone di ghiaccio... questo signore, sul suo blog prima di partire, ha ammesso di aver paura e di aver la voglia di rinunciare...
Come giustamente scrive Kiestro se avesse concluso l'impresa avrebbe avuto meno scalpore di adesso.... peccato che lui non possa piu' godersi la sua momentanea celebrita'

non credo che fosse la celebrità ad interessargli ambizione c'è qualcosa che desideri più di ogni altra non so io m'immagino (non mi metto nei panni, perchè penso sia impossibile) cosa possa voler dire il raggiungimento di una meta così importante e poi moltiplico per 100 e il risultato credo non possa essere neanche paragonabile alla realtà caxxo, io credo che l'ambizione per una cosa (in questo caso molto rischiosa) possa superare la paura, il desiderio di rinuncia, in parte la possibilità di ferire i propri cari.... magari sbaglio io e magari mi si dirà che parlo così perchè posso farlo, perche sono giovane, perchè non ho responsabilità ecc..., ma nel momento in cui smetterò di credere a tutto questo spero VIVAMENTE di non rendermene conto

Non condivido con te questo pensiero cosi' negativo.
Credo anch'io che non fosse la celebrita' ad interessargli (non ti fai un mazzo tanto per un titolo sul giornale, esistono modi piu' comodi ). Sicuramente la voglia di raggiungere una meta proibitiva e la costante motivazione a traguardi piu' estremi erano la sua forza interiore. Non discuto neanche questo.
Mi viene un po'di rabbia dentro per tutte queste azioni "pericolose"...
Sinceramente non mi sembra che fare queste cose voglia dire essere in gamba, essere bravi: cavolo lo sapevamo gia' quello che valeva!!
In queste spedizioni non c'entra piu' la bravura umana.... è esclusivamente fortuna!! La cornice di ghiaccio era gia' li'.... era ragionevole pensare che se uno ci sale sopra magari si spezza.... non vuole dire che se ci sei salito non sei capace a fare l'alpinista, vuol dire aver avuto una sfiga incredibile!
Come l'hanno avuta tutti quelli che hanno dato il sangue per il lavoro (qui da noi e' ancora vivo il ricordo del Molino bruciato esattamente un anno fa il 16 luglio, conoscevo due dei morti e vi assicuro che non se lo immaginavano neanche di rischiare cosi' grosso).
Ecco forse ho trovato la differenza che mi fa arrabbiare: la consapevolezza che quello che fai potrebbe chiuderti tutte le porte... ma doverlo fare per forza, in nome di un "alpinismo di punta" che ti permette di fare della tua passione una ragione di vita... per soddisfare la morbosita' di sponsor che ti chiedono risultati sempre piu' difficili...

accetto in toto il tuo pensiero ma non lo condivido neanche in un punto ma è bello, si capiscono punti di vista diversi dal proprio ed è utile

ma no dai

Probabilmente il mio personale punto di vista e' condizionato dal fatto che:
- ho una certa eta' ( )
- sono mamma
- non vedo la montagna come una conquista, come una cosa da dover sottomettere al mio passaggio. Per me la montagna rappresenta esclusivamente un luogo dove posso ritrovare la tranquillita' che nella vita di tutti i giorni non posso avere, condividere momenti di vera emozione con i miei uomini (ebbene si, ne ho ben tre come sapete ). non sarei pero' disposta a cedere tutto quello che ho per raggiungere una meta... non potrei condividerla con nessuno e quindi non mi darebbe la stessa soddisfazione.
Condivido invece la passione di Ale ad esempio a voler migliorare la sua arrampicata, ma anche qui senza eccessi... nel momento in cui si supera la soglia di sicurezza secondo me non ne vale la pena... la montagna, con le sue pareti, i suoi sentieri, i suoi "sassi" ci invita a stare con lei.... non a sfidarla.... vincera' sempre lei.... è la legge della natura.
(abbasso quindi la scritta del CAI:"... credetti nella lotta con l'Alpe" ).

Come dici tu pero' è forte vedere chi la pensa diversamente esporre le proprie ragioni

non credi che sia sfortuna che si sia staccata? avra' "picconato" nel posto sbagliato? ma lui, lo sapeva che era sbagliato?... dai....