Valle Maira day 4. Le previsioni del tempo prevedono una giornata soleggiata ma molto fredda, con lo zero termico sui 2500 metri.
In effetti, la sveglia in campeggio è gelida. Sul telo esterno della tenda trovo persino un pò di ghiaccetto.
In effetti la temperatura esterna è di 2°C (siamo a Marmora, a 1200 metri circa sul livello del mare....)
In auto raggiungiamo le sorgenti del Maira e ci rendiamo conto che oltre ad essere freddo è anche piuttosto ventoso.
Lasciata l’auto, seguiamo il sentiero S13 che conduce al Bivacco Bonelli.
La salita è inizialmente abbastanza gradevole perchè si svolge al sole. Così, senza particolari problemi ci portiamo in vista del Lago Visaisa (il sentiero transita 50 metri sopra il lago...).
Subito dopo il lago Visaisa, il sentiero fa un lungo traverso che troviamo in ombra.
La temperatura è molto bassa e- poichè siamo sostanzialmente in piano- non riusciamo nemmeno a scaldarci.
Dopo il lungo traverso, finalmente il sentiero riprende a salire.
La salita è ripida ma – ciò nonostante- si fatica a scaldarsi per causa del vento gelido.
Poichè fa freddo, l’unico modo per scaldarsi è mantenere un buon passo ...quindi rapidamente (mooooolto rapidamente) mi porto in vista del bivacco Bonelli e del Lago Apzoi.
Proseguiamo ancora per un pò lungo il sentiero principale (che è anche il sentiero Frassati).
Nei pressi del lago delle Munie, lo abbandoniamo, seguendo l’indicazione per il Colle di Villadel.
La salita è bella ripida, siamo al sole e ben sotto vento.
Quindi finalmente ci scaldiamo un pò.
In compenso al colle c’è un ventaccio che porta via.
Mentre Vittorio completa la salita verso il colle di Villadel (mt 2627), io svolto a destra e mi incammino verso la cima delle Manse.
La salita avviene su di una ampia (molto ampia) dorsale erbosa e non procura alcun problema.
La cresta erbosa finale è solo minimamente più affilata ma comunque si raggiungono senza difficoltà i 2727 metri della vetta.
Incredibilmente in vetta non c’è vento forte e si sta benissimo.
Questa la vista dalla vetta:
Dopo una ragionevole sosta in vetta, ridiscendiamo al sottostante lago delle Munie, ritorniamo sul sentiero principale che seguiremo fino ai 2539 metri del Passo della Cavalla.
A questo punto, il Monte Soubeyran è veramente molto vicino. Si tratta di soli 150 metri di dislivello (ci sono già stata e conosco la strada).
Quindi, mentre Vittorio mi aspetta al passo della Cavalla, io vado a fare una veloce visita anche al Monte Soubeyran (mt 2700).
Ritorno al Passo della Cavalla dove pranziamo.
Ora l’idea è di tornare all’auto non attraverso il sentiero Frassati (che abbiamo già percorso) ma attraverso il Passo della Fea.
Iniziamo quindi a scendere.
Raggiungiamo la casermetta pericolante che si trova poco sotto il passo.
Scesi di ancora pochi metri, sulla destra si trova il sentiero che conduce al Passo della Fea.
Esso va cercato perchè non è proprio visibilissimo.
Inoltre, occorre prestare molta attenzione a non perdere la traccia in quanto essa non è molto evidente (specialmente all’inizio per causa dell’erba un pò alta).
I segni rossi, un pò sbiaditi, però ci sono. E gli ometti anche. Quindi se ci si rende conto di non vederne da un pò ...vuol dire che si è sbagliato qualcosa......
Il sentiero dapprima è su pietraia e poi su sfasciume.
Esso è comunque sempre molto ripido e va percorso con attenzione.
Offre splendidi scorci sul Monte Oronaye.
Il sentiero conduce su un ampio pianoro che sovrasta il lago Visaisa.
A questo punto non resta che scendere al lago e poi risalire i 50 metri che ci separano dal sentiero percorso all’andata, che seguiremo fino all’auto....