Valle Maira day 1 (lunedì 10/09/2012)- Dopo varie modifiche al programma originale dovute all'inaspettata nevicata del week end precedente quello della nostra partenza, abbiamo preso la decisione di partire da Chiappera e di salire dapprima al Monte Sautron e di raggiungere successivamente il Bivacco Barenghi, dove dovremmo pernottare.
Poichè la gita è lunga, partiamo di buon ora e fa abbastanza fresco.
Tramite il sentiero Dino Icardi, in breve raggiungiamo il Rifugio Stroppia (mt 2259), e il vicino lago Niera.
Finalmente vediamo le cascate di Stroppia con tanta tanta acqua ...
Poco dopo il lago, ad un bivio con paline, abbandoniamo il sentiero Dino Icardi che prosegue per il Bivacco Barenghi e prendiamo la traccia segnalata che va a sinistra, in direzione del Colle della Portiola e del Monte Sautron.
Inizialmente la traccia è abbastanza pianeggiante ma ben presto inizia a salire più decisamente.
A quota 2650 circa, si incontra il sentiero Roberto Cavallero proveniente dalla Forcellina.
Dopo un paio di strappi particolarmente ripidi, si raggiunge una conca dove occorre abbandonare il sentiero principale per seguire una traccia segnalata da ometti che si inerpica lungo il pendio finale del Monte Sautron.
La traccia è ripida ma mai pericolosa e/ o esposta ed è anche molto ben segnalata (quindi perderla non è praticamente possibile).
La parte alta della montagna è imbiancata, come del resto ci aspettavamo.
Ciò che non ci aspettavamo erano ...le nuvole.
La giornata non è brutta ma ci sono passaggi nuvolosi piuttosto consistenti. La nuvola che staziona sulla vetta del Monte Sautron, in particolare, non si è mai spostata da lì.
Quindi il pendio non è mai stato scaldato dal sole e quindi la neve rischia di essere abbastanza dura.
Ma poco importa... i ramponi sono in macchina, dunque occorre fare senza.
Nel salire mi rendo conto che ciò che ha l'aspetto della neve in realtà non è neve, ma grandine ghiacciata (e mi rendo anche conto del fatto che se fosse stata neve sarebbe stato meglio).
Raggiungiamo senza grosse difficoltà i 3000 metri dove in effetti c'è anche un grosso accumulo di neve che fatichiamo un pò a superare (purtroppo il sole rimane ben nascosto sotto alla nuvola di Fantozzi ...e tra l'altro inizia anche a fare freddino...)
Per fortuna, superato con qualche difficoltà l'accumulo di neve, ci rendiamo conto che il pendio finale (forse perchè maggiormente esposto al sole...forse perchè maggiormente battuto dai venti....) è quasi sgombro.
Finalmente vediamo la croce di vetta e senza difficoltà la raggiungiamo.
Poichè a 3000 metri quando non c'è il sole fa freddo, facciamo solo una breve sosta prima di iniziare la discesa.
La discesa si rivela più semplice del previsto anche perchè nel frattempo il sole inizia a fare capolino dietro alla nuvola di Fantozzi oppure è la nuvola che inizia a spostarsi dalla vetta del Sautron...
Fatto sta che ......nel momento in cui noi ultimiamo la discesa e riguadagnamo il sentiero che conduce al Colle della Portiola...ci voltiamo indietro e vediamo la bella vetta del Sautron in pieno sole......
Ci concediamo una sosta per il pranzo, poi scendiamo fino a quota 2650 circa dove imbocchiamo il sentiero Roberto Cavallero che sale al Bivacco Barenghi passando ai piedi del Buc de Nubiera e nei pressi dei bei laghetti di Nubiera.
Poco dopo i laghetti di Nubiera, ci rendiamo conto di avere perduto il sentiero Roberto Cavallero e di essere invece sulla traccia che scende a Chiappera.
Questo non è un grosso problema in quanto entrambi i sentieri confluiscono nel Dino Icardi che sale al Barenghi.
Purtroppo il nostro sentiero confluisce...un pò più in basso.
Per noi la risalita al Barenghi sarà di 200 metri che ...in effetti ci crescono proprio perchè siamo un pò stanchi.
Raggiungiamo il Barenghi mentre esso è illuminato da quello che sarà l'ultimo raggio di sole della giornata.
Facciamo un pò di toilette usufruendo della bella fonte che si trova proprio davanti al bivacco, ci copriamo con quasi tutto quello che abbiamo addosso e ....sono le ore 16, fa già un freddo cane e noi dobbiamo far venire l'ora di cena.
Dapprima studiamo la cartina e le relazioni per domani...poi io mi studio il libro del rifugio ...poi faccio parole incrociate...ma il tempo non passa e, soprattutto, nonostante il fatto che io sia avvolta in una coperta...ho tanto ma tanto ma tanto freddo.
Decido di coricarmi un pò e in effetti...sotto ad una montagna di coperte va decisamente meglio.
Ceniamo verso le 19.30 con una busta di riso alla cantonese liofilizzato che sembra risotto ai frutti di mare .......io mi faccio una tisana calda e ...alle 20:45 siamo già a nanna, sepolti sotto a quasi tutte le (fortunatamente numerose) coperte del bivacco (intanto siamo da soli e non dobbiamo condividerle con nessuno.....)
Durante la notte si alza un vento molto forte.
Personalmente dormo bene anche se mi sveglio parecchie volte.
Un pò per il vento, un pò perchè alla fine ho persino troppo caldo, un pò perchè ...non ho più sonno.
Verso l'alba devo purtroppo abbandonare il mio caldo giaciglio per improcrastinabili esigenze fisiologiche.
Purtroppo mi rendo subito conto che le condizioni meteo non sono quelle che ci auguravamo per la salita alla Tete de l'Homme.....
A tutti i modi è ancora presto e speranzosa torno al calduccio sotto alla montagna di coperte......