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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: omologazione UIAA
MessaggioInviato: 24 ottobre 2005, 17:40 
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ciao ragazzi, sto facendo per il cai di Bolzaneto un "paragone" dettagliato su diverse attrezzature alpinistiche di diverse marche (scusate se sono così generico, ma non voglio condizionare nessuno...), per dei nuovi acquisti che dovremo fare per i nostri corsi EE!
bene quello che è mi è saltato fuori scrivendo e contattando varie aziende, mi ha lasciato abbastanza perplesso.
C'? chi ti fa il prezzo migliore e chi no(ovviamente), chi è omologato CE (qui tutti altrimenti non venderebbero e non potrebbero vendere un cazzo!!!), c'è chi rispetta le norme EN e chi no...C'E' PURE CHI E' OMOLOGATO UIAA E CHI NO!!!!
non sto qui a raccontarvi il tutto se no scriverei per un giorno intero, voglio solo stuzzicarvi nel far bene attenzione quando acquistate attrezzature alpinistiche...noi ci appendiamo la vita su queste cose, e non va tanto bene se si pensa solo a vendere..

vi faccio solo questa domanda:
come mai la PETZL sembrerebbe così cara rispetto alle altre?!?
qui il nome l'ho dovuto fare ma il motivo c'è....

ciao

_________________
Borsanæo... In t' en paise de muntagnin
A Zena nu guei vixin...


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 Oggetto del messaggio: Re: omologazione UIAA
MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 8:45 
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no no , spiega :!:

perchè da quello che ho letto, in certi casi EN è Più restrittivo di UIAA in altri meno, la differenza sostanziale è che UIAA è un marchio privato che ogni azienda SE VUOLE averlo lo paga, mentre EN è una certificazione OBBLIGATORIA per alcuni prodotti.

la cosa strana è che è possibile avere marchio UIAA per oggetti che non necessitano di certificazione EN, viceversa è possibile che un oggetto EN non abbia UIAA, da qui credo nasca della confusione

dimmi se sbaglio


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 9:01 
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ma vuoi dire che ci sono marche che mettono in commercio materiali che non garantiscono è :shock:

l'idea che ho sempre avuto è questa: dubito che se compro l'imbraco pinco-pallo (che non ha la marchiatura UIAA), questo mi si apre al primo volo che faccio. Se muore uno e salta fuori che la colpa è dell'imbraco nuovo di pacca .... sai che casino salta su per quella ditta ?

Faccio un esempio stupido: l'imbraco basso sino a pochi anni fa non veniva marchiato da nessuno. Poi i test di laboratorio e quant'altro hanno scoperto che in certe (o molte ... ) situazioni era meglio rispetto all'imbraco intero ... adesso sono riconosciuti UIAA e quant'altro.

Altro discorso (ovviamente), per materiale che compro per un corso CAI dove consegno attrezzatura ad un allievo: voglio essere tutelato al 100% e quindi compro una cosa che ha tutti i marchi possibili.

Idea personale ehh :wink:


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 11:09 
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roc ha scritto:
ma vuoi dire che ci sono marche che mettono in commercio materiali che non garantiscono è :shock:


no, è diverso, credo

se cerchi in rete si apre "un mondo" a riguardo le certificazioni, se ho capito, cerco di semplificare.

in europa se si vuole vendere un prodotto deve essere marcato CE, che non vuol dire niente per quanto ci riguarda (sicurezza ecc) , solo che ha certi requisiti per cui può essere venduto.

certificazione EN, in realt? è UNI EN, dove UNI è quel sistema di standardizzazioni del "tutto e di Più" che viene fatto dall'uomo, quello che riguarda noi sono alcune certificazioni specifiche e obbligatorie, per i moschettoni, per gli imbraghi, corde ecc ecc (qui c'è una lista http://www.sicurezzaonline.it/nortec/unidpi/unidpi.htm)
cio? per essere venduti quegli oggetti devono essere EN qualchecosa, cio? che rispettano dei criteri di sicurezza minimi approvati.

UIAA invece è una certificazione volontaria, aggiuntiva nel caso degli oggetti che DEVONO avere EN, con un bollino distintivo per quelli che NON sono abbligati a EN. nei nostri casi sono pochi gli oggetti che NON devono avere EN, visto che riguardano la sicurezza.
quello che da in Più UIAA è che per avere la certificazione, l'oggetto viene sottoposto a dei test specifici adeguati all'uso in montagna, che ne so quanto si consuma una corda sfregando su una roccia, cosa che EN non fa , calcola solo in carico di rottura , è un esempio, non so se veramente fanno queste prove.

in conclusione, non è necessario che un attrezzo alpinistico sia marchiato UIAA, se è EN e ANCHE UIAA , probabilmente è meglio, ma nessuno può accusare qualcuno di un incidente SOLO perchè non ha usato materiale UIAA

tutto questo è quello che ho capito, se lo becco in chat prover? a chiedere conferma ad un amico che fa parte della commissione materiali


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 12:58 
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Mi sono spiegato male:

da quanto so, in generale, le norme EN UNI sono molto dettagliate e specifiche (nonchè severe), per ogni tipo di argomento (dal tubo della fogna alla presa elettrica ecc.).

Le norme UNI sul materiale che usiamo noi sono praticamente le stesse che devono essere rispettate da chi il materiale lo usa per lavoro (in edilizia, tanto per fare un esempio).

Il marchio UIAA, come giustamente dici tu, è una cosa in Più che tiene conto di test specifici per l'attività in montagna.

Quando dicevo "ma vuoi dire che ci sono marche che mettono in commercio materiali che non garantiscono è "

era riferito al post di paolino solo per dire che, secondo me, se compri un imbrago in un negozio che vende attrezzatura sportiva, il prodotto della "pinco pallo" magari non avr? tutte le certificazioni di questo mondo, ma sicuramente risponde ai requisiti necessari per tenerti attaccato se fai un volo.
Il marchio UIAA (che è in Più), lo pretendono quelli del CAI per potersi tutelare maggiormente quando fanno usare l'attrezzatura durante un corso.

Ripeto: è una mia idea, ma sono convinto che se compri dell'attrezzatura almeno uno dei tanti marchi c'è. Quello UIAA non è essenziale.

Poi è tutto relativo: mi pare, ad esempio, che il rispetto della norma UIAA sui caschi richieda che il prodotto sopporti un peso di 5 Kg che cade da un'altezza di 2 metri trasmettendo una forza non superiore a 10 kN.
Se lo stesso peso ti cade da un'altezza di 3 metri nessuno garantisce Più nulla :wink:


(e alla fine si scopr? che ho scritto un mare di stronzate :lol: )


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 12:59 
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http://www.caimateriali.org/
questo lo avevate già visto?

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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 13:05 
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Fed7 ha scritto:
http://www.caimateriali.org/
questo lo avevate già visto?


bhe, se vedi la parte relativa ai caschi (F3.2 Prove di assorbimento di energia per urto verticale che è una delle prove per ottenere il marchio), indica le specifiche della prova che descrivevo nel post di prima ...
(non ho scritto solo stronzate :wink: )


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 14:05 
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Walter1 ha scritto:
...
tutto questo è quello che ho capito, se lo becco in chat prover? a chiedere conferma ad un amico che fa parte della commissione materiali


comunque se hai notizie "dirette" ben vengano: è un argomento interessante. :wink:


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 14:18 
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roc ha scritto:
Il marchio UIAA (che è in Più), lo pretendono quelli del CAI per potersi tutelare maggiormente quando fanno usare l'attrezzatura durante un corso.


ok, se il CAI richiede che tutto sia marchiato UIAA per i corsi, libero di farlo

io intendevo dire che il marchio UIAA e EN non sono sempre sovapponibili e non sempre un oggetto UIAA è meglio di quello solo EN, magari il produttore non ha voluto pagare la certificazione oppure l'oggetto non ne è ancora stato sottoposto ai test.

in generale non ho trovato marche di un certo nome che non hanno anche l'UIAA, per i "pico pallino" magari starei Più attento
(poi si scopre che i grossi nomi ci marciano )


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MessaggioInviato: 25 ottobre 2005, 16:16 
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credo che tra i due marchi la differenza stia sul tipo di prove in laboratorio (condizioni delle prove, tipo di carichi, condizioni di carico, numero di ripetizioni ecc..), quindi dire meglio uno e peggio l'altro ... bho ..

poter dare un marchio significa che il costruttore ha preso un certo numero di prodotti (seconde le regole del marchio), ed ha fatto le prove in laboratorio. Una volta superate le prove il costruttore può mettere il marchio "dichiarando" che tutto il materiale costruito corrisponde al modello provato ...

es.:

Cita:
F5.1 L'esame di controllo viene eseguito su 3 caschi. Il costruttore deve dichiarare per iscritto che i caschi corrispondono al modello precedentemente provato.

F5.2 I caschi devono restare almeno 7 giorni in un'atmosfera normalizzata (20?C, 65% umidità) e successivamente almeno 4 ore ad una temperatura di -20 è 2?C (prova a freddo). L'esame si esegue a temperatura ambiente, entro 1 minuto dal momento in cui il casco è stato estratto dall'ambiente condizionato.

F5.3 Le prove vengono eseguite secondo i punti da F3.2.1 a F3.2.4.

F5.4 Se il casco non dovesse superare la prova, si deve ripetere l'esame completo per l'assegnazione del marchio.


La domanda sorge spontanea: ma quando vai in montagna mantieni il casco per 7 giorni ad un'atmosfera normalizzata ecc. ecc. ecc..

Io, sinceramente, non ci penso nemmeno.

Conclusione: è Più che giusto e mi fa moolto piacere poter comprare corde e quant'altro che giurano di essere state costruite con tutti i crismi
Penso sia mooolto importante fare delle prove per capire i limiti dei vari materiali (e in questo senso è un investimento anche per i costruttori che, migliorando le caratteristiche del materiale, possono avere risparmi sulla quantit? di materiale o trovare prodotti innovativi da mettere sul mercato), ma le situazioni sul campo sono leggermente diverse dal laboratorio e, quindi, avere un marchio anzichè un altro o averli tutti sia sostanzialmente una sega mentale


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