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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 8:08 
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Ah Bonsà... non parlare obliquo... se per "qualcuno" intendi me, dì me... Non mi spavento per niente... Dai tuoi interventi più che opinioni a me pare che hai solo le idee confuse per cosa si intenda per arrampicata sportiva. Ho detto pare, eh...
Poi io non dico che non sia in assoluto questione di opinioni, dire se piace o non piace una chiodatura è una opinione, e tutte sono valide. Dire invece che ha una particolare caratteristica non è una opinione. Quando si parla di sportiva si intende con determinate caratteristiche, che ho già sottolineato e ridetto più volte. Determinate caratteristiche oggettive. Non opinioni. Poi si può dire che piace, che non piace, e queste sono opinioni parimenti leggittime. Ma il punto era un'altro, che mi sembra sia stato chiarito a sufficienza. Lupetti non è nè sportiva, nè di falesia. E' una via alpinistica. Finita lì.
Tu puoi fare il tuo "... giochino spazio-temporale" e fare entrare Lupetti "dritto-filato in Itinerari sportivi"... opinione? Si certo, ma sballatissima. Con 4 spit a tiro... e dove NON si può volare... sai che sport... :roll: ... :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Via Lupetti - Cornostella: richiodata ??
MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 11:49 
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bonsai ha scritto:
Da Gulliver :
Cita:
quota base arrampicata (m.): 2700
sviluppo arrampicata (m.): 300
dislivello avvicinamento (m.): 1100
difficoltà: 6a :: 6a obbl ::
esposizione arrampicata: Sud-Ovest
località partenza: Gias delle Mosche (Valdieri)
punti appoggio: rifugio Bozano (m. 2453, tel. 0171/97351)

Materiale: sulla via sono presenti 4 spit per ogni tiro. Portare qualche nut e friend piccolo per integrare. Le soste sono a fix con cordone e majon di calata. La discesa si effettua però lungo le calate della via Campia.
descrizione:
Avvicinamento:
Dal Gias delle Mosche (Valdieri), m.1590, in circa 1 h. 45’ si raggiunge l’accogliente rifugio Bozano (m. 2453, tel. 0171/97351). Da qui si prosegue sulla pietraia verso la parete del Corno Stella, costeggiando lo zoccolo e imboccando poi un canale sulla sinistra (45’ dal rifugio, freccia gialla). Si risale con attenzione il canale per cenge erbose, e in pochi minuti si è all’attacco della via Lupetti (scritta viola alla base).

L1: si sale verso un tetto, che si aggira sulla destra; si prosegue lungo un diedro da proteggere, poi dritti per placche (6a, 50 m).
L2: ancora dritti per placche (5c, 45 m).
L3: placca e fessure, leggermente verso sinistra (6a, 45 m).
L4: si supera un bel tetto con passaggio di forza, si traversa a destra la caratteristica vena di quarzo che taglia la parete, quindi diritti per placca fino alla sosta (6a, 40 m).
L5: bella lunghezza di placca con qualche interessante passaggio su muri tecnici (6a, 45 m).
L6: lungo tiro di placca (6a, 45 m).
L7: si risale un pilastrino (6a), quindi si giunge sulla cresta sommitale.

Dall’uscita della via, in circa 10 minuti, per pietraia, si raggiunge la croce di vetta.

Discesa:
La discesa si effettua lungo la via Campia (soste doppie a fix con catene; calate da 25 o da 50 m), fino al cengione mediano; quindi si prosegue a piedi su sentierino fino a trovare un’ultima calata da 50 m. (bollo giallo) che porta alla pietraia sottostante, da cui in 30 minuti si torna al Bozano.



dalla guida Arrampicate sul Corno Stella e catena delle Guide
Cita:
TD-, 6a
Dislivello:300m
Via di continuità su ottima roccia.
Interamente chiodata a spit.
Utili nuts piccoli.


dal sito del Rifugio Bozano
Cita:
La Lupetti (TD-, 6a, 300 m)
paragonabile alla via classica Alitalia ’80, ma con gli spit!
Molto omogenea e su roccia ottima;
qualche tiro chiodato “lungo”, su cui ci si può proteggere meglio con piccoli friend o nut.


A queste specifiche tecniche ritengo giusto aggiungere che è stata aperta nel Settembre '93 dal basso e posizionando le protezioni dal primo di cordata in fase di salita, a propria discrezione come tutte le altre aperture di vie effettuate sulla parete, non rientra quindi nel tipo di vie nè di stampo falesistico, nè nelle cosiddette "vie plaisir"; essendosi sparse voci di richiodatura ( o richiodature della parete su cui si snoda la via ) puo' essere che in futuro la via in questione possa presentare variazioni nelle protezioni sopraindicate, variazioni si spera riportate sulle riviste, in internet e presso il locale rifugio

Nota : Sul sito del rifugio Bozano alla voce "Arrampicata" viene presentato un ampio elenco delle vie presenti suddivise in tre categorie, la via Lupetti insieme ad altre dodici vie viene curiosamente catalogata alla voce "Vie falesistiche" :?:, il termine è difficilmente interpretabile... forse un errore di stampa od un fraintendimento da parte di chi ha redatto il documento, in ogni caso un semplice dettaglio che non incide sulla solidità delle relazioni riportate, eventualmente per chi dovesse passare al rifugio potrebbe far notare la questione al gestore ( ... non credo proprio che M.Pukli autore della via ne sappia o possa qualcosa )

per chi decidesse di cimentarsi la classica raccomandazione : occhio che si è IN MONTAGNA :!: :wink:

.


per completezza un amico mi ha fatto notare anche questa relazione, tratta da CuneoClimbing sezione"MULTI-PITCH"

Cita:
SCHEDA TECNICA
Montagna: Corno Stella 3053m
Nome via: Lupetti
Apritori: Marco Pukli & Silvio Bassignano, 1993
Altitudine Partenza: 2800 mt. slm circa
Altitudine Arrivo: 2950 mt. slm circa
Sviluppo: 320 mt
N° Tiri: 7
Difficoltà: TD-, 6a obbligatorio
Lunghezza: 50 mt.
Attrezzatura: 8 ÷ 10 Rinvii, 2 mezze corde da 60 mt., utile qualche friend medio piccolo e nut.
Tipo Soste: spit con cordone, non attrezzate per la calata.
Periodo di arrampicata: Maggio ÷ Ottobre.
Esposizione: Sud-Ovest
Discesa: in doppia sulla linea di calate normali.

CARATTERISTICHE DELLA VIA
Via omogenea su roccia molto bella.

ACCESSO STRADALE E AVVICINAMENTO
Da Cuneo seguire la statale SS.20 fino a Borgo S.Dalmazzo (8km). Di qui si prosegue in direzione Valdieri e poi Terme di Valdieri (25 km). Si prosegue prendendo a sinistra il bivio proprio dietro le Terme, indicazione per il Pian della casa, Rif. Bozano, Rif. Remondino. In alcuni tratti la strada diventa sconnessa ma facilment percorribile fino al Gias della Mosche., dove un cartello indica la partenza del sentiero per il rifugio Bozano.
Dal rifugio Bozano seguire gli ometti che guidano nella pietraia verso l'evidente parete del Corno Stella. (10 minuti dal rifugio).

TIPO DI ROCCIA
La roccia è gneis-granitoide di rara bellezza per la varietà di prese che offre, permettendpo una scalata sempre elegante e mai di forza.

CHIODATURA
La via è chiodata è chiodata a spit (40 da 10mm), utili friend medio-piccoli e nut; a volte la distanza delle protezioni rende l’itinerario di non facile individuazione.

DESCRIZIONE DEI TIRI
L1 (6a): Attaccare sotto la verticale di un tetto obliquo, a destra della “CAI-MERONE”. Spit visibile. Contornare il tetto sulla destra, salire uno strapiombetto , quindi un bel diedro fino alla comodissima sosta.
L2 (5b): Diritti su placche; sosta 2 leggermente sulla destra.
L3 (6a): Sempre su placca, poi diedrini.
L4 (6a): Si supera un muretto a destra della sosta, poi un tettuccio e quindi la vena di quarzo. Per placche alla sosta 4.
L5 (6a): Un muretto diritto sopra la sosta, poi tutto il tiro in placca.
L6 (6a): Passaggetto sopra la sosta, poi sempre dritto in placca. Sosta 6 comodissima alla base del pilastro finale.
L7 (6a): Si sale il pilastro più o meno al centro. Una facile crestina porta infine sul “plateau”. Sosta 7 sul bordo.

Da qui ancora dritti per qualche metro, facilmente verso il pendio detritico che permette di raggiungere la vetta del Corno Stella (pietraia, seguire gli ometti).



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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 12:01 
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bonsai ha scritto:
roc ha scritto:
...
Per quanto riguarda la Lupetti direi che è importante sottolineare la precisazione di mahler:

Cita:
Lupetti è a tutti gli effetti un itinerariio alpinistico


che conferma quanto già detto prima da grizzly e quello che avevo sentito da altre fonti.


per me, che alpinista non sono, vale sempre il discorso che è una questione di vedute, o di opinioni se qualcuno mi permette...
.


ma quindi, secondo te, qual'è il fattore (o quali sono i fattori) che differenzia una via alpinistica da una sportiva?


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 16:05 
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non saprei proprio, d'altra parte non ritenendomi alpinista puo' anche essere normale, e sinceramente non credo sia importante ( la differenzazione alpinistica-sportiva )

notavo invece che dichiarare : la via tal dei tali è ...... in maniera tassativa quando poi leggendo le relazioni ed i commenti si trova un po' di tutto puo' essere forse una forzatura ( ho scritto forse nè )

non so invece per te quali siano i fattori che caratterizzano una via alpinistica, riprendendo uno degli esempi che ho fatto alla voce Itinerari d'avventura ( non vengono neppure chiamati alpinistici ) si trovano vie con :
soste attrezzate a spit =NO
apertura dal basso con trapano=NO
dicitura sulle relazioni "protezioni a spit" =NO
ora prova a prendere una delle relazioni della via in questione e noterai la differenza :idea:

.


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 16:27 
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Mah... il fatto che ci sia confusione sotto il cielo non significa che non ci possa essere chiarezza per cosa si intenda via sportiva.
Chiarezza data dalla storia stessa dell'arrampicata.
Come pian pianino si è arrivati a definire degli standard in fatto di modi di salita, dall'artificiale, all'azzero, alla libera... e oggi si possono definire chiaramente le salite flash, a vista, ecc... Poi cè sempre ancora la possibilità di salirle in modo misto, parte in libera, parte azzerando, ecc... ma questa non è una confusione teorica. Ma una pratica confusa.


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 16:35 
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Località: chiappera.... col cuore....
grizzly ha scritto:
ma questa non è una confusione teorica. Ma una pratica confusa.

bon con questa grizzly diventa il Maestro, il Lume di riferimento, il nuovo Messia :lol: edo indottrinami, ti prego, regalami un pò di queste massime e in cambio ti faccio tutte le schede di allenamento che vuoi :lol:

_________________
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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 16:45 
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Località: nord-ovest
Per cercare la luna guarda il cielo, e non nello stagno.
(proverbio persiano)

:lol: ...


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 16:47 
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Località: Dogliani
grizzly ha scritto:
Per cercare la luna guarda il cielo, e non nello stagno.
(proverbio persiano)

:lol: ...


meglio il sedere gelato che un gelato nel sedere... (proverbio eschimese) :shock:

_________________
Cadendo non si perde la gloria di essere saliti


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 17:14 
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boh, nemmeno io mi ritengo alpinista.
però lasciare che ognuno interpreti (o possa interpretare) un pò come vuole il termine di "via sportiva" mi lascia un pò perplesso.

Anche solo per dare la possibilità, a chi arrampica, di scegliersi l'itinerario senza poi trovarsi nella "bratta"

Altrimenti chiunque apra una via e gli piazza su 2 spit su ogni tiro da 50 metri può poi mettere in rete la relazione e scrive bello grosso "via sportiva: è attrezzata a spit ! se proprio vuoi portati un paio di friends"


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 18:05 
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Bon io passo. Quello che volevo dire ho detto. Mi si continuano a portare esempi di relazioni, variegati, ma accomunate dal fatto che, se non sbaglio, tutte dicono di prendere del materiale da aggiungere.
Il fatto che poi, in alcuni casi, le medesime relazioni vengono inserite, nelle classificazioni, sotto vie “sportive”, viene portato come esempio di “un po’ di tutto” e quindi da questo “un po’ di tutto” se ne desumerebbe l’inconsistenza di una definizione precisa di via sportiva… beh a me sembra un ragionamento, questo si, inconsistente.
Siccome, mi si fa presente, le varie relazione contengono e vengono messe sotto le più disparate voci, allora la realtà stessa è disparata ed opinabile e tutto è ugualmente accettabile sullo stesso piano.
Per me invece si confonde, da un lato, come nel proverbio persiano, la luna con l’immagine nello stagno: se su internet si trova una confusione di opinioni non vuol dire che siano solo possibili confuse opinioni. Ma, soprattutto, d’altro lato, ciò non vuol dire che non ci sia invece nella realtà una profonda differenza tra una via sportiva e una alpinistica.
Ne ho già indicate alcune, che ritengo poter dire siano desumibili da quella che è stata la storia concreta dell’arrampicata. Non me li sono inventate queste differenze, non sono una mia opinione, ma sono lo svolgersi storico dei fatti. Dalle prime vie a protezioni fisse in qua. Che poi sia cambiato nel tempo il modo di intendere sportiva una via è proprio una dimostrazione di come questo svolgersi ci sia stato. Sia stato un processo, a volte anche lento e non uniforme nel tempo e nello spazio. Vogliamo dire che nel 1993 Lupetti si poteva ritenere sportiva. Diciamolo. Per me è comunque sbagliato, perché secondo me il fatto che si potesse ritenere “sportiva”, era già allora semmai solo un ritardo locale del modo di intendere una via sportiva. Perché di vie sportive ne esistevano già e il concetto era chiaro.


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 21:51 
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roc ha scritto:
..
Altrimenti chiunque apra una via e gli piazza su 2 spit su ogni tiro da 50 metri può poi mettere in rete la relazione e scrive bello grosso "via sportiva: è attrezzata a spit ! se proprio vuoi portati un paio di friends"


bè se lo fa oggi addi' 21 Settembre 2009 posso anche essere d'accordo, con tutto che bisognerebbe fare un attimino di chiarezza tra tutto sto' guazzabuglio di definizioni perchè anche sotto il termine "via alpinistica" si puo' trovare, e si trova di tutto e di piu'

nel caso specifico la via è stata aperta 16 anni fa quando la rete non c'era, il termine sportivo in montagna non veniva ancora utilizzato e la relazione riportava ieri come oggi la lunghezza ed il numero di spit presenti, se qualcuno sale e si trova "in bratta" magari dovrebbe informarsi un attimo meglio prima di salire


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MessaggioInviato: 21 settembre 2009, 21:54 
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l'opinione di uno degli apritori M.Pukli :

Cita:
Ad inizio estate, Gianluca Bergese mi ha chiesto se ero disponibile a riattrezzare, insieme a lui, la “Via dei Lupetti”. Purtroppo, ho dovuto declinare l’invito, anche se mi sarebbe piaciuto andare veramente molto.

Gli ho però detto che se fosse riuscito a fare lui il lavoro, ne sarei stato comunque felice.

A tutt’oggi, non so se Gianluca sia poi andato (ma non penso).

L’idea era di cambiare sistematicamente tutte le placchette e metterne delle nuove in acciaio Inox, sostituire gli spit rovinati o non più adatti, e aggiungerne qualcuno qua e là nei punti più “sensibili”, ovvero in quelle sezioni che farebbe piacere (forse) a chiunque avere uno spit in più, vuoi per proteggere meglio un passaggio, vuoi per trovare meglio la via.

Per esempio, mi ricordo che sul 5° tiro, c’è un tratto che, in mezzo ad una placca non molto ripida ma abbastanza liscia, si sente proprio la “mancanza” di uno spit: l’ultimo chiodo non si vede ormai più sotto i piedi, e quello successivo non si moschettona ancora. E’ un chiodo che avrei sempre voluto aggiungere, ma che non ho ancora / mai fatto. Spero che ora finalmente si rimedi.


Io e Silvio Bassignanno, aprimmo al via nel 1993. Salimmo dal basso, con il trapano. Allora, ci sembrava di aver fatto un bel lavoro, a volte pure col dubbio di aver “esagerato” col numero di spit; allora se ne mettevano quel tanto che basta per ritrovare la via nel corso delle ripetizioni e quelli necessari per proteggere dignitosamente le varie sezioni che ci si paravano davanti. Niente di più, niente di meno.


La “Via dei Lupetti” richiede senza alcun dubbio capacità alpinistiche, ma richiede anche capacità “falesistiche”: senza una qualità o l’altra, si rischia di finire veramente male.

Se dovessi suggerire le qualità necessarie per scalarla con un minimo di sicurezza, direi che chi la vuol fare deve essere una persona che si considera sia un alpinista esperto, in grado di muoversi su una parete come quella del Corno Stella (col bello e col cattivo tempo), sia uno scalatore “moderno”, ben allenato, in grado di scalare “a vista” tiri di cinquanta metri di 6a, chiodati anche molto lunghi, senza andare in crisi.

Al di là della chiodatura, non è dunque una via da sottovalutare; non certo per la difficoltà dei singoli passaggi di arrampicata, ma perché è una via sul Corno Stella, e con Corno Stella voglio intendere una montagna di 3.050 metri, tanto bella e affascinante quanto terribile quando decide di far tribolare noi poveri scalatori.




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MessaggioInviato: 22 settembre 2009, 7:11 
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bonsai ha scritto:
...
se qualcuno sale e si trova "in bratta" magari dovrebbe informarsi un attimo meglio prima di salire


ma non è quello che ho detto prima?
se per la lupetti dai l'informazione di "via sportiva" mandi uno a farsi del male.

Del resto l'ultima opinione che hai riportato mi sembra confermare la cosa: chi va a ripeterla deve essere "anche" un alpinista esperto. E' una via di montagna a tutti gli effetti


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MessaggioInviato: 22 settembre 2009, 7:26 
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bonsai ha scritto:
l'opinione di uno degli apritori M.Pukli :

Cita:
Se dovessi suggerire le qualità necessarie per scalarla con un minimo di sicurezza, direi che chi la vuol fare deve essere una persona che si considera sia un alpinista esperto, in grado di muoversi su una parete come quella del Corno Stella (col bello e col cattivo tempo), sia uno scalatore “moderno”, ben allenato, in grado di scalare “a vista” tiri di cinquanta metri di 6a, chiodati anche molto lunghi, senza andare in crisi.



Ullapeppà... se le cose sta così sono veramente brau alura!! :lol: Detto da uno degli apritori la cosa mi fa molto piacere!! :P

E a proposito del bello e cattivo tempo... quando siamo andati noi, nonostante il mattino fosse ottimo, verso la fine ha cominciato pure a nevischiare... :shock: e garantisco che spolverare le reglette dal nevischio non era così piacevole... :lol: Poi fortunatamente ha smesso quasi subito.

Comunque bella Bonsai! Tank d'aver riportato lo scritto.


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MessaggioInviato: 22 settembre 2009, 10:16 
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bah onestamente non so dove sia il problema :!: nel 2012 il mondo finirà e noi siamo qui a disquisire sul fatto che una via sia sportiva o meno :lol:

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