Questa volta il racconto dell'impresa non è festoso, ma davvero devastante. Ieri ho vissuto una cosa che tutti noi alpinisti sappiamo ben possibile, ma che mai crediamo che debba toccare a noi e neanche vicino a noi ... Ieri durante la salita al maestoso Lagginhorn uno dei nostri compagni di avventura non è tornato a casa ... Probabilmente un malore per come si è svolta la cosa, per? è stato qualcosa di agghiacciante.

Ieri mattina Selene ed io siamo partiti un'ora prima del gruppo perchè Selene ha il passo un p? Più lento e volevamo fare le cose con calma. Così alle 3 siamo partiti dal rifugio a 2700 per risalire l'infinita pietraia della cresta ovest (Normale del Lagginhorn). Quando ci alziamo si alza anche un'altra persona del gruppo e inizia a vestirsi ... Gli chiediamo cosa vuol fare e ci dice che viene con noi ... Il suo nome è Luigi e ha 63 anni. Ci dice che anche lui va piano e vuole salire con calma. Detto e fatto. Si parte alle 3 con una stellata da sogno. Lungo la pietraia si chiacchiera un p? finchè verso le 6, all'attacco della parte ripida della cresta che porta al nevaio terminale, ci raggiungono gli altri. Un p? di arrampicottata sul I e II grado non esposto e si arriva alla neve. Bisogna mettere i ramponi, ma i primi tratti sono di misto e così ci si ritrova ad arrampicare su roccette con ghiaccio e neve. Si raggiunge quindi un'espostissima crestina di una ventina di metri che porta al pendio innevato finale di 500 metri di dislivello.

In quel punto pensavo che Selene non se la sarebbe sentita e invece ci siamo legati e facendo sicura su delle rocce siamo passati. Nel fare questa serie di manovre gli altri ci hanno staccato tutti, Luigi incluso. In pratica eravamo divisi in 4 gruppi. In testa c'erano gli 8 Più forti. Poi una coppia di amici. Quindi Luigi da solo e infine Selene ed io. Man mano che risaliamo il pendio ci superano in tanti e il corridoio di neve si popola di tantissimi alpinisti Più o meno legati. Di per sì non è difficile come pendio e la neve è spettacolare dato che siamo ad Ovest e di sole non ce n'?, per? una caduta sarebbe probabilmente fatale ... Selene ed io procediamo molto piano, cercando di fare una specie di conserva molto protetta con la picca ... Arriviamo sotto al tratto terminale dove la pendenza raggiunge i 45-50?. Non è banale per niente ... anche se vediamo gente che sale slegata e forse anche con molta sufficienza. Guardo su: il primo nostro gruppo è già in vetta ... noi siamo sui 3900 circa ... poi vedo Luigi una ventina di metri sopra di noi ...

... si piega in avanti ... poi è come se cedesse lato valle ... e parte nella sua folle scivolata ... Il pendio in quel punto è sui 35 gradi. Prende subito velocit?, ma non urla ... non muove niente ... è un corpo senza volont? ... non tenta niente ... e va già ... mi passa davanti a 10 metri saltando delle roccette ... batte sulla neve un p? Più in basso e prosegue ... Due alpinisti slegati lo evitano per un soffio ... Poi arriva su una selletta dove rallenta leggermente e poi ... l'inevitabile!!! Piega verso un colatoio di neve che esce dal pendio e fa un salto di 500 metri sul ghiacciaio sottostante ...

Cala il silenzio sulla vallata. Siamo tutti muti e increduli. Qualcuno rompe il silenzio di telefonare al soccorso alpino. Restiamo immobili come se non sapessimo Più che fare ... Dopo non so quanto riprendiamo a salire per raggiungere gli altri e avvisarli. La salita è angosciante e oltretutto siamo nel punto Più impegnativo a 45-50 gradi. Nel frattempo arriva l'elicottero del soccorso alpino. Finalmente arriviamo poco sotto la vetta e troviamo gli altri e li informiamo. Avevano già sentito che era "volato già qualcuno", ma mai avrebbero immaginato che fosse Luigi ...

A quel punto saliamo ancora quei pochi metri che ci separano dalla vetta ... non so bene perchè, forse per dare un senso a quella morte così assurda, così irreale. C'? l'infinito davanti a noi, ma questa volta non c'è gioia ... solo lacrime ... per quella vita stroncata mentre faceva ci? che amava così tanto.

E poi la discesa, piena di paura di cadere ... ripassando in quel punto dove Luigi ha lasciato il "segno" della sua scivolata ... qualche chiazza di sangue, un guanto ... e chi sale in quel momento non sa nulla della tragedia che si è consumata 2 ore prima. E' solo un guanto nella neve ...

E infine al rifugio la tragica conferma ...

Buon viaggio Luigi, ovunque tu sia andato ... Ti ho conosciuto per poche ore, ma hai lasciato un segno indelebile nella mia vita. Hai amato la montagna per anni, e alla fine lei ti ha preso con sì ...

Buon viaggio Luigi ...

... tremendo

mi spiace... è terribile... queste brutte avventure lasciano il segno.. ho la pelle d'oca solo a immaginarmi... sono brutti momenti e di riflessione... mi spiace max...

ciao luigi..

mi unisco al dolore della tragedia. Non è mai facile vedere un uomo morire, se poi è uno che conosci... Ci si interroga sempre se questi incidenti si potevano evitare, trovando mille soluzioni e mille punti di vista. Di certo alla base rimane sempre l'errore umano, ma quando ti trovi in parete, non è mai così evidente "l'errore", e alla fine ti ritrovi a domandarti perchè...

Buon viaggio Luigi!

Senza parole

mi associo al dolore.
non posso neanche lontanamente immaginare quello che avete provato anche voi in quel momento.....

Beh? un infarto? dispiace per parenti e amici, ma parere personale, meglio l?ultima scivolatona che un infarto nel sonno. Meglio aver vissuto l?ultima stellata e l?ultima alba sulle montagne...
Adieu Luigi.

Come sempre sei un orso poeta ... Ma per chi ha assistito allo "spettacolo" è stato davvero brutto ...

Comunque concordo con te ... se era la sua ora ... un'alba Più bella in 7 anni di montagna non l'ho mai vista ... e lui se l'? goduta ... assieme a noi ... solo che per lui era l'ultima ...

max credimi non ho parole mi viene in mente un episodio a cui avevo assistito anni fa a Cogne...
ora anche lui fa parte delle stelle...

..... difficile anche dire qualcosa..


Le tue parole fanno sfilare davanti ai miei occhi....immagini di un'esperienza già vissuta, (anche se in modo diverso),,,,,,,,,

,,,,,,,,,,,,,,,,mi ha lasciato un segno nell'anima ...indelebile!



,,,Guarda avanti...ma ricorda

ciao

senza parole..
condoglianze a amici e familiari!

non so nemmeno immaginare cosa deve essere... vedere 1 uomo morire così.
sicuramente- concordo con Grizzly- dovendo proprio morire..... meglio l? che in un letto o sotto ad un camion...
per? ...dovendo proprio morire e ... e purtroppo la controprova nn si può avere.

volevo dedicare 1 pensiero alla famiglia di qs uomo che nn l'ha visto tornare a casa...

mi unisco al dolore dei famigliari

ed è terribile anche solo assitere a queste tragedie !!

Qualche anno fa con paolino, sonia e scricciola, stavamo salendo al Rama. Due signori arrampicavano su roccette slegati ed uno improvvisamente è caduto: l'ho visto sfilare davanti a me in caduta libera, sembrava un manichino inanimato !

6-7 metri, è rimbalzato di schiena su un roccione (fortunatamente aveva lo zaino!), ed è finito 4-5 metri Più sotto, infossato contro un alberello.

Per qualche attimo siamo rimasti tutti impietriti ... mi ci è voluto qualche secondo per ricollegare il cervello e pensare: "vado già a vedere!".

Fortunatamente si è salvato: qualche frattura, ma l'esperienza è stata comunque shoccante

No la retorica del morire facendo qualcosa che si ama mi pare una sciocchezza

io non ho interesse a amorire in montagna io voglio morire nel mio letto nel sonno dopo aver vissuto una bella vita in montagna e altrove

la retorica della morte in montagna è un bla bla bla
i parenti rimangono e se ne fanno nulla, forse aiuta nel breve ma nel medio e lungo periodo purtroppo sono dolori
gli amici lo stesso

già che siamo sull'argomento .... morire in un modo o nell'altro (personalmente), non mi importa nulla.

Vorrei solo che accada quando sarà ancora in forze, e non immobile da tempo in un letto, o a rompere i maroni ai parenti: quello, secondo me, fa davvero differenza