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 Oggetto del messaggio: ETICA... una illustre sconosciuta
MessaggioInviato: 11 marzo 2009, 12:52 
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... l'etica per l'arrampicata in Norvegia (estrapolato da Planetmountain)

il caso riguarda le ultime salite del tedesco Robert Jasper in Norvegia e le reazioni del Norsk Tindeklub (Club Alpino Norvegese)...

Cita:
Statement ufficiale del Club Alpino Norvegese (Norsk Tindeklub)

Nel febbraio 2009 ci sono state prime salite di due vie in Norvegia probabilmente da inquadrare come due delle vie più avventurose ed isperate al mondo: “Fosslimonster” (800m, WI6+, M8+) e “Into the Wild” (900m, WI6 X), entrambe sulla costa ovest della Norvegia. Le vie sono state salite da un gruppo internazionale di ice climber che non ha seguito le linee guide appropriate, e non ha raggiunto gli standard norvegesi di buon stile.

In Norvegia, la comunità alpina tesora altamente il nostro codice di etica, riassunto in: "non lasciare traccia". Generalmente viene considerato inaccettabile aggiungere spit sulle soste su vie di ghiaccio e vie di montagna, per facilitare, rendere più sicuro e più comodo la salita delle vie. Lo stesso vale per gli spit lungo i tiri.

Il Club Alpino Norvegese considera la protezione naturale una parte importante ed integrale delle vie su ghiaccio e in montagna. Il nostro scopo è di preservare per le prossime generazioni il potenziale per l'arrampicata di avventura sulle montagne della Norvegia. Il nostro codice etico quindi rende necessario aspettare le condizioni giuste ed acquisire le capacità necessarie, invece di aggiungere spit. Questa è l'unica strada per garantire che l'avventura completa ed incontaminata rimanga per tutti da esplorare, non soltanto per il primo salitore.

Inoltre, il Club Alpino Norvegese trova totalmente inaccettabile che gli arrampicatori rivendichino il loro diritto di scegliere lo stile e l'etica per arrampicare in Norvegia. Troviamo che questo non valga solo in Norvegia, ma sia applicato anche in altri paesi, come il regno Unito, per esempio per l'arrampicata su gritstone e l'arrampicata invernale in Scozia.

Il Club Alpino Norvegese dà il benvenuto ai climber stranieri in Norvegia, ed invita tutti a venire ed esplorare uno dei pochi paradisi rimasti veramente selvaggi in Europa e nel mondo. Diamo però per scontato che gli arrampicatori seguono il nostro codice etico. La Norvegia è una degli ultimi posti rimasti per gli arrampicatori che sperano di scoprire la magia di linee naturali che richiedono per essere affrontate la gamma completa delle capacità alpinistiche.


Cita:
Le precisazioni di Robert Jasper

Ho arrampicato in Norvegia molte volte, per vari mesi ed in molte zone diverse. Nella maggior parte delle zone ho trovato vie a spit, sia su roccia sia sul ghiaccio. Per esempio a Sedesdal, Rjukan e Hemsedal e su alcune vie di più tiri. A Hemsedal ho trovato anche degli adattamenti artificiali per l'aggancio delle piccozze su alcune vie di misto. Dal mio punto di vista, credo ci sia una grande differenza tra uno spit per le soste, uno spit per le calate, come protezione lungo un tiro, o creare artificialmene un buco per agganciare le picche e salire! Inoltre, mi sembra strano che alcuni arrampicatori norvegesi, che secondo il Club Alpino Norvegese seguono un'etica cosi severa, si recano in posti così remoti e incontaminati come l'Antartide o l'Isola di Baffin dove piantano spit per le soste e creano degli adattamenti artificiali per l'aggancio delle piccozze sulle vie.

Prima di andare in Norvegia mi sono messo in contatto con due locals norvegesi per avere più informazioni, ma entrambi non hanno mai menzionato queste linee guida, e ciò non è accaduto neppure le altre volte in cui ho arrampicato in Norvegia. In passato ho trovato sia spit che adattamenti artificiali per l'aggancio delle piccozze su vie aperte da arrampicatori norvegesi, quindi non potevo supporre che ci fosse una linea guida etica così severa, e mi dispiace!

L'etica è chiaramente una questione importante, io stesso provo sempre a spittare il meno possibile. In ogni caso Fossilmonster (dove, su 1000m di via, abbiamo usato 9 spit sulle soste, 5 sui tiri, più 3 chiodi e 1 nut) è una via pericolosa: salirla senza gli spit ci sembrava da irresponsabili; ovviamente ognuno è libero di salirla evitandone l'utilizzo a suo rischio e pericolo. Credo che tutti siano promotori di un etica di arrampicata, ma bisogna anche seguirla poi in realtà, non soltanto a parole o a frasi scritte. L'etica riguarda prima di tutto noi stessi e non solo gli altri!


... in merito a quanto successo ed a quello che è successo in passato anche da noi, cosa è per voi l'etica :?: va regolamentata :?: Nei vari ambienti come sarebbe meglio comportarsi :?: spunti... riflessioni... :roll:

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MessaggioInviato: 11 marzo 2009, 18:05 
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800 m... W16+... M8+... mah... mi sembrano critiche di caiani seduti sul sofà... :lol:


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MessaggioInviato: 12 marzo 2009, 8:40 
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Cita:
Fossilmonster (dove, su 1000m di via, abbiamo usato 9 spit sulle soste, 5 sui tiri, più 3 chiodi e 1 nut) ...


uno scempio per l'ambiente e per l'etica !
:roll:


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MessaggioInviato: 12 marzo 2009, 10:34 
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Anni fa ebbi a discutere sul fatto di quanto si fa in Norvegia. Quanto detto da Jasper non fa una piega riguardo le vie aperte da norvegesi nel mondo, del resto quando vengono dalle nostre parti li usano eccome le protezioni fisse. L'etica comunque non va confusa con una condotta o un'imposizione di carattere morale. Etica è salire una via estremamemte difficile come fatto da Jasper imponendosi di usare ai fini della sicurezza (tipo le soste) il materiale fisso il meno possibile. Questa è una scelta etica. La morale non ha terreno quì. L'etica è una scelta condivisa priva di ideologismo e ipocrisia, la morale sono una serie di regole imposte condivise ma non condivisibili nel momento in cui divengono luogo di forte ideologismo e ipocrisia. E poi da che pulpito. Se andate alle Lofoten ne chiodi (normali) ne magnesite potete usare, però proprio lì fanno scempio di merluzzi a tonellate tanto che il mare del nord ne è quasi vuoto. Ma se vogliamo essere più pesanti basti pensare che si si preoccupano se lasciamo tracce di magnesite sulle rocce, ma poi sterminano migliaia di balene assieme ai soci giapponesi. Senza parlare dello sfuttamento dei fondali marini. I norvegesi han proprio ben poco da insegnare in fatto di etica o di salvaguardia della natura selvaggia a noi miseri e disordinati mediterranei.


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MessaggioInviato: 16 marzo 2009, 22:44 
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mahler ha scritto:
I norvegesi han proprio ben poco da insegnare in fatto di etica o di salvaguardia della natura selvaggia a noi miseri e disordinati mediterranei.

hoibò! allora cosa dovrebbero dire di noi, guardando a chi abbiamo votato al governo?
le generalizzazioni sono spesso pericolose...


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MessaggioInviato: 17 marzo 2009, 22:24 
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voodstock ha scritto:
mahler ha scritto:
I norvegesi han proprio ben poco da insegnare in fatto di etica o di salvaguardia della natura selvaggia a noi miseri e disordinati mediterranei.

hoibò! allora cosa dovrebbero dire di noi, guardando a chi abbiamo votato al governo?
le generalizzazioni sono spesso pericolose...


non era una "generalizzazione", ma una semplice battuta ironica.


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 Oggetto del messaggio: Re: ETICA... una illustre sconosciuta
MessaggioInviato: 18 marzo 2009, 16:07 
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funsu ha scritto:
...
... in merito a quanto successo ed a quello che è successo in passato anche da noi, cosa è per voi l'etica :?: va regolamentata :?: Nei vari ambienti come sarebbe meglio comportarsi :?: spunti... riflessioni... :roll:


Per quanto riguarda il fatto specifico, che è molto particolare, è difficile dare un giudizio senza conoscere magari altre parti del contenzioso, magari non visibile sui media .... certo che se i Norvegesi rompono per queste cose la soluzione migliore puo' essere di direzionarsi altrove in luoghi un po' piu' "aperti".


Dalle nostre parti se qualcuno apre una via del genere credo che nessuno abbia niente da ridire ( magari becca anche qualche titolo sui giornali ) .... in genere le beghe saltano fuori quando vengono toccate, integrate, messe-in-sicurezza vie pre-esistenti, in questo caso piu' che un'etica regolamentata ci vorrebbe un REGOLAMENTO applicato e fatto applicare :wink:

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MessaggioInviato: 21 maggio 2009, 15:17 
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Cita:
...

Appena prima della nostra partenza da El Chalten un alpinista Colombiano si è rotto una gamba poco sopra il bivacco degli norvegesi, sotto la Torre de la Media Luna. Un gruppo di salvataggio è stato creato dai climbers: la nota spiacevole è che di 100 arrampicatori presenti a El Chalten, soltanto 10 si sono offerti volontariamente di partecipare al soccorso. Vorrei prendere questa opportunità per far breccia nella coscienza di tutti quelli che credono di essere auto sufficienti in montagna. Non lo siete e non lo siamo! Questo purtroppo è più evidente quando succede un incidente. In paesi dove esistono soccorsi organizzati le procedure sono ben conosciuti ed allenati. Ma in luoghi dove non esistono questo tipo di organizzazioni, dipendiamo tutti uno dall'altro.

Quando un nostro compagno rimane ferito - specialmente in posti remoti - le nostre realizzazioni sulle pareti e le nostre fantastiche salite perdono tutto il loro valore - quello che conta in quei momenti è solo il numero delle mani che vogliono aiutare il ferito. C'è bisogno di ogni mano, specialmente se il salvataggio si trova in un terreno complesso come nel caso dell'alpinista colombiano. Amici alpinisti, l'arroganza e l'indifferenza non aiuta, troppo presto uno di noi, uno di voi, avrà bisogno dell'assistenza di qualche altro, di uno sconosciuto nelle montagne, per aiutarti a salire in futuro, per vivere un'altro giorno. Pensateci... Buona fortuna!

Boris Lorencic - Slovenia

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MessaggioInviato: 2 giugno 2009, 17:38 
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Etica.... :fischia:

personalmente quando "apro" una via ( quando capita)salgo e chiodo dal basso, :oops: facendo particolare attenzione per chi verrà dopo di me... :birra:

Ps: Sempre per quel poco che riesco a fare.... :birra:

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Se vedi una persona che non beve........Convertila!!! :drink: ....dopo capirà cosa ha perso......Immagine


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