ma ... almeno .. il gusto delle cose ... era buono o lasciava anch'esso a desiderare

che poi .. se uno proprio la carne non la può vedere ..... una bella pastasciutta al pomodoro, o una polenta al formaggio, o un minestrone .. non andavano bene lo stesso, senza stare a scomodare la cucina macrobiotica

Mah, ad essere sincera, io proprio male non ho mangiato
e non ho accusato alcun disturbo
Beh, certo, uno va in rifugio a oltre 2400, per arrivarci cammina 2 ore mezzo e ci concatena un'arrampicata, magari poi si aspetta una bella pasta al rag?, o polenta con selvaggina, un'arrosto... insomma carne... invece poi ti presentano tutto fatto solo con verdure e "carne" di soia

La cosa che Più mi ha dato fastidio è stata l'acqua: torbida e tiepida

concordo, a me non è dispiaciuto niente anzi , beh forse le zucchine e cipolla in succo d'aceto...
ma sono io che preferisco il vino all'aceto ...

se dovessi dire la verit? la "pappetta bianca" con le verdurine a vapore ( ) mischiate dentro mi è piaciuta, come anche la pasta al forno con melanzane non era da buttare, il minestrone forse era un troppo "aglioso" se vogliamo essere pignoli.
la polenta era decente, il formaggio buonissimo e il vino buono (l'acqua l'ho guardata da abbastanza distante, vedi mai che mi addenta una mano ... )

cmq personalmente preferisco una cena così con roba fresca (se lo era) piuttosto che certi spezzatini di non si sa quale (strano) animale mezzo marcio, come a volte si trova in certi "rifugi" (gnifetti insegna ...)

PS
pasta a 2400m ???
oddio , non deve esserci proprio altro, a me piace "al dente"

be dai ragasi, non cosa abbiate magnato, per? in ste occasioni si prende un p? cosa passa il convento

a mio avviso i discorsi "cibo in rifugio" sono due:
la "mangiabilit?" al di l? dei differenti gusti personali, cio? se una cosa fa schifo non è tollerabile nemmeno se si è a 3600 e rotti metri (gniffetti)

altra cosa è la "tendenza" della cucina, al Bozano il gestore è vegetariano convinto, con una sua filosofia che suppongo vada al di l? del solo essere vegetariano e ha deciso che nel suo rifugio non entra carne, vabb? ci si adatta a mangiare quello che dispiace meno.
quello che può essere discutibile è obbligare altri a propri stili, specialmente in un luogo dove non c'è la possibilit? di scegliere in altro modo

? vero walter, son d'accordo con te, per? è anche vero che se vai al bozano, al pagar?, a vattelapesca sai a priori che l'alimentazione sarà di un certo tipo, per cui volendo si può decidere di pernottare in rifugio, ma portarsi appresso tonno/liofilizzati di carne/minestroni in busta ecc... e quindi mangiare a proprio gusto certo a quel punto il rifugio diventa ne Più ne meno che un bivacco, per?.....

giusto per fare il gnacapiog (come di dice da me ) su quale sito, cartello, giornale od opuscolo è chiaramente scritto che di carne non se ne mangia?? nemmeno al rifugio è SCRITTO a chiare lettere

per conoscenza della persona che lo gestisce comunque son d'accordo con voi che imporre agli altri, in particolare a quelli che son poi dei clienti, i propri gusti/stili di vita non sia proprio corretto io poi son carnivoro convinto

Pensa che mentre stavo prendendo il sole al rifugio ho sentito tre ragazzi (anch'essi animalisti convinti) che stavano valutando di proporre al gestore di fare pubblicit? (gratuita) al rifugio tramite i canali della loro associazione
...probabilmente non è poi così risaputa la filosofia del gestore, neppure nella comunit? vegana...
Inoltre uno di questi diceva che il CAI pare abbia un po' mugugnato (come si dice dalle mie parti ) per i menu proposti...

mi pare il minimo da gestore dovrebbe avere qualche vincolo sui menu proposti....

devo essere sincero: non posso dire di aver mangiato male.
Anche se quando mi sono lamentato per la porzione di pasta al forno (modello barbie, rispetto alle altre), mi è stato detto che non era possibile averne ancora. In cambio mi ha proposto la zuppa (brodo), di cui parlava walter.

Ma il mio parere personale è che un conto se si tratta di rifugio privato dove il proprietario fa un p? quello che vuole ... diverso il discorso del gestore di una struttura che non è sua ma del CAI.

Oltretutto (e qui torno sul solito discorso), il gestore di rifugio cai dovrebbe saperne qualche cosa di montagna... non uno che, a chi chiede info sulle doppie, gli risponde "tranquillo: quando sei in cima ti faccio segno io da qui"
Oppure quando sta servendo a tavola esclama "cavoli, mezz'ora fa dovevo essere fuori a dare indicazione a quelli che sono saliti dal forcella!"

Quindi per me, unendo i due aspetti sulla gestione, il tipo non è da rifugio.

Per carit?, in futuro mi regolo diversamente quando andr? a far qualche cosa da quelle parti: lo so e mi adeguo.

P.S.
Neanche la pasta al pomodoro: spaghetti con cipolle !

la prossima volta fornellino, buste e altro si va nel vecchio rifugio e si mangia come si vuole!!!
e di l? si va solo per la nanna (un p? come hanno fatto maddalena e marco)

io porto anche un p? di salame

non esistono Più i rifugisti di una volta ...

se non erro è da molto che il cai da in gestione i rifugi mediante gara, e sempre se non erro i parametri di valutazione non comprendono ne la preparazione alpinistica ne tantomeno la preparazione alberghiera, chi vince la gara è quello che da Più soldi alla sez cai proprietaria.

sbaglio ?
se non sbaglio, non c'è alcuna differenza tra un rifugio privato ed uno cai, se non lo sconto per i soci cai, è un'impresa a scopo di lucro come tante altre

non conosco i parametri di valutazione per assegnare la gestione dei rifugi ... so che viene fatta una gara (come un appalto) e quindi sono convinto anch'io che prevalgano gli aspetti economici.
Resta la mia idea (utopistica), di come dovrebbe essere un gestore ...
quoto: