Guarda gli inglesismi manco a me piacciono
, ma in buona sostanza volevo dire che (secondo me) il bello del boulder non sta troppo nella ricerca della difficoltà assoluta, come poteva essere un po’ di tempo fa, ma nella ricerca della maggiore difficoltà possibile a tot metri da terra, senza corda, con l’unico riparo di una pad e se va bene di un paratore. Questo perché entrano in gioco fattori che sostanzialmente fanno la differenza tra un bravo climber e un climber con i controcoglioni. E non volevo assolutamente dire che fosse un’invenzione recente, anzi l’esempio più lampante è lo stesso Gill che credo abbia qualche annetto pure più di te
, ma personalmente mi fa piacere che la direzione in cui il bouldering sta andando sia quella.
Dire che sia una novità sarebbe un po’ come dire che i Favresse stanno inventando una nuova specialità su big wall. In realtà non è affatto vero, da più di un centinaio d’anni esiste il “tirare la libera” oltre i limiti, la stessa storia dello Yosemite ne è l’esempio più recente. Ma caxxo questi due fratelli lo stanno facendo da Dio e oltretutto con uno spirito d’innovazione niente male
Purtroppo inventare non è più possibile, ma si può cercare di far meglio, su un blocco così come su una via. È questione di scelte certo, ma tornando ai blocchi se mi chiedessero (restando sul Core nazionale, per non sbagliarsi
) di scegliere tra il salire un passaggio come “re di pietra” e uno come “kenshiro”, entrambi duri ed entrambi dalle mie parti, non avrei dubbi, sceglierei l’ingaggio più totale.
, non c’è storia, gli highball per me son il massimo. Più ancora del grado, della difficoltà pura, per me come un blocco bello alto non c’è nulla! Entrano in gioco diversi fattori e non solo la tenenza, tra cui un fattore psicologico rilevante (e stimolante 
). Super, li sta il futuro (e il passato con i controcaxxi) 