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 Oggetto del messaggio: Perchè ho paura del volo...
MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 11:47 
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Visto che in altri topic la paura del volo ha acceso un confronto di idee molto interessante. Sarebbe bello psicanalizzarsi o meglio superare questa paura partendo da questa domanda:

Perchè ho paura del volo :?:

E' vero, tutti arrampicano per i motivi più vari e giusti. Il motivo per eccellenza è divertirsi e stare bene con se stessi. Credo che però quando uno dica, ed io l'ho detto un mucchio di volte,: io arrampico per divertirmi e se qualcosa è di ostacolo, come la paura del volo, cambio via e poi si vedrà, stia semplicemente fuggendo dal problema. Ho paura, faccio altro così sto meglio, ma poi :?: Mi porto dietro il problema e più tempo trascorre più questo diventerà forte e bloccante. Sottolineo che sto parlando di arrampicata per divertirsi e non spinta al conseguimento di risultati "agonistici" :!: Soprattutto il divertimento e la fiducia in noi stessi devono essere salvati metabolizzando questa paura. Meno paura avrò e più potrò divertirmi a scalare a qualsiasi livello.


Cita:
STUDENTE: Appunto dinanzi alle paure, cosa bisogna fare?
Vittorino Andreoli, psichiatra, professore universitario:
Sai talvolta la paura è così forte che si segue quasi istintivamente la fuga. Però quello che io suggerisco sempre è il cercar di capire perché. Vedi, io non ho molta simpatia, anche se capisco, agli strumenti che salvano dalla paura, quelli che vengono usati... Cioè, voglio dire, tutto questo lo capisco, è pieno di umanità, ma non è questa la maniera. Io consiglio: cercar di capire il perché viene la paura, cioè chiedermi: "Ma perché ho paura di questo?" e cercare una risposta. Se non ce la fai da solo, con qualche amico, perché la paura è forte, con qualche terapeuta.

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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 11:58 
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secondo me la citazione che fai è un pochetto estrema se applicata alla paura del volo in arrampicata, oppure son io che la vedo molto più semplice :!:
perchè ho paura del volo :?: credo sia una paura innata quella del vuoto, non soggettiva :idea: poi che sia più marcata in alcuni questo si :!: come sia superabile :?: boh :roll: non penso parlandone :lol: io in falesia/montagna ci vado raramente e spesso al di sotto del mio limite soggettivo, non credo che io possa superarla in questo modo :!: sui blocchi (pure li esiste la caghetta, lo sai bene) non mi pongo neanche il problema "azzo, quanto vuoto c'ho sotto il culo! se cado mi faccio male!" :!: e un problema di frequentazione e attitudine, ma non lo vedo assolutamente insormontabile :!: come faccio ad arrivare al 9a, quseto si è un vero problema :lol:
PS non chiederti perchè sto rispondendo a quest'ora :roll: già sai :lol:

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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 13:41 
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Innanzitutto, bravo funsu: buona idea farne un topic; mi sembra che in effetti la questione interessi un po' di noi ed ho molto apprezzato quanto scritto. :wink:

La psicanalisi: questo è un argomento che viene sempre più richiamato nella nostra vita e, secondo me, si sta esagerando. Ormai con 'sta storia di analizzare tutto, si finisce per scusare tutto (sto evidentemente ampliando molto il discorso); per questo io non ci credo molto (direi a tutti i livelli, o quasi) :roll:

Restringendo il discorso all'arrampicata: credo che la paura di volare/cadere sia innata e, fino a certi livelli, è ovviamente buona. Parlando di me, io ho paura di volare/scivolare/cadere sicuramente più del dovuto. Provando a far contento Andreoli (almeno in parte, visto che non ci penso neanche ad andare da uno psicanalista :matto: ) buona parte della sovrabbondanza di paura è dovuta al fatto che chi mi ha cresciuta (genitori e parenti vari) ha sempre cercato di tenermi lontana da possibili pericoli (del tipo non fare questo, non fare quello... :roll: ) e quindi non ho assimilato a tempo debito l'esperienza della caduta, dell'arrampicata (ad esempio sugli alberi) ecc.
Visto che arrampicare cmq mi piace proprio e sento la paura del volo come un handicap, ho provato più volte a razionalizzare la paura, chiedendomi appunto di cosa ho effettivamente paura per poi vedere di farla rientrare entro limiti più ...sostenibili.
Sono giunta alla conclusione che soprattutto è il timore di farmi male; ma questo, a dispetto di Andreoli, non mi ha aiutato molto :roll:
Perché poi è difficile trovarsi in parete e pensare "se volo qui non mi faccio nulla": alla fine la mia testa trova sempre qualche motivo di pericolo :oops:
Quindi, alla fine, penso che la soluzione migliore sia quella di allenarsi al volo, imparando però anche a farlo nel modo meno pericoloso possibile (lo so che mi pentirò di questa dichiarazione, la prossima volta che andrò in falesia, quando mi "costringerete" ad andare da prima :mrgreen:)


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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 14:17 
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sonia ha scritto:
Quindi, alla fine, penso che la soluzione migliore sia quella di allenarsi al volo, imparando però anche a farlo nel modo meno pericoloso possibile (lo so che mi pentirò di questa dichiarazione, la prossima volta che andrò in falesia, quando mi "costringerete" ad andare da prima :mrgreen:)


Bene, allora mi metto all'opera ed organizzo un piano d'attacco che prevede una diecina di tiri (tanto x cominciare) che dovrai provare da prima senza proferire lamento :lol: :lol: :lol:
(già che ci siamo ti faccio portare la corda su dei tiri che non osavo provare...tanto poi li sgraderai :lol: )

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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 14:47 
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Nut ha scritto:
Bene, allora mi metto all'opera ed organizzo un piano d'attacco che prevede una diecina di tiri (tanto x cominciare) che dovrai provare da prima senza proferire lamento :lol: :lol: :lol:
(già che ci siamo ti faccio portare la corda su dei tiri che non osavo provare...tanto poi li sgraderai :lol: )

sapevo io che me ne sarei pentita :mrgreen:
nello stilare il piano d'attacco ricordati di valutare anche la pericolosità di eventuali (sicuri...) voli e considera anche che il tipo di arrampicata mi deve essere congeniale ( :arrow: placche, non strapiombi)
occhio poi che qualcuno parlava di una ventina di ripetizioni per ogni tiro :frust:


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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 15:00 
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Cita:
credo sia una paura innata quella del vuoto


credo siano due cose diverse la paura del vuoto da quella del volo ..
se uno ha paura del vuoto ce l'ha anche se è legato come un salame (non parlo di "vertigini" che è un'altra cosa ancora)

uno che arrampica già da un pò penso che la paura del vuoto l'abbia già superata.
La paura del volo penso sia più dovuta all'idea di potersi far male..

Per quello che è la mia esperienza personale ...
Sin dalle prime volte che arrampicavo non è che mi facessi problemi sul volo di per sè: mi ha sempre preoccupato di più l'idea di dove potessi andare a sbattere in caso di volo.
Quindi capitava di essere tranquillo, anche con chiodatura più lunga, se solo non avessi avuto "ostacoli" sotto ..
viceversa bastava un terrazzino intermedio per trovarmi con le gambe a far giacomo-giacomo anche su gradi bassi ...
(bassi si fa per dire, è rapportato a quello che faccio io: a confronto i gradi di una peroni son già tosti !)

Quando ho cominciato a superare un pò 'sto problema mi sono trovato a fare un volo piuttosto lunghetto "sfiorando" la roccia e .. voilà: peggio di quando ho iniziato ad arrampicare :roll:

Blocco totale che mi son portato dietro per parecchio e che per altro non ho ancora superato del tutto (me ne accorgo in molte situazioni), con ovvie conseguenze.

Da allora (è già passato qualche anno), ho ricominciato solo quest'anno a fare qualche voletto !
(e con "voletto" parlo di due - tre metri)
E' proprio con questi voletti che ho ricominciato ad arrampicare con un pelo di fiducia in più (che poi mica sempre heeee :roll: )

Forse sono questi i miglioramenti che ho avuto nell'ultimo periodo di cui accennava Nut in altro topic (che ringrazio !! :) ).
Ma non mi sento migliorato in tecnica-forza o quant'altro: solo un pelo di fiducia in più


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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 15:09 
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roc ha scritto:
Ma non mi sento migliorato in tecnica-forza o quant'altro: solo un pelo di fiducia in più

che in effetti ti permette di affrontare vie (lunghe) un po' più impegnative di prima :wink:


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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 15:13 
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sonia ha scritto:
Nut ha scritto:
Bene, allora mi metto all'opera ed organizzo un piano d'attacco che prevede una diecina di tiri (tanto x cominciare) che dovrai provare da prima senza proferire lamento :lol: :lol: :lol:
(già che ci siamo ti faccio portare la corda su dei tiri che non osavo provare...tanto poi li sgraderai :lol: )

sapevo io che me ne sarei pentita :mrgreen:
nello stilare il piano d'attacco ricordati di valutare anche la pericolosità di eventuali (sicuri...) voli


Non intiendo! Vuoi dei voli sicuri o essere sicura dei voli :?: :lol:

sonia ha scritto:
e considera anche che il tipo di arrampicata mi deve essere congeniale ( :arrow: placche, non strapiombi)


Tranquilla, era un dettaglio che non avevo trascurato!!! Ho già in mente dei bei tirelli di placca verticale..... :roll:

sonia ha scritto:
occhio poi che qualcuno parlava di una ventina di ripetizioni per ogni tiro :frust:


Per quello parlavo solo di una diecina di tiri, tanto per cominciare :lol:

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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 15:25 
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:lol: :lol: :lol:


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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 17:17 
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Mah... non so, io non ho mai avuto un rapporto molto difficile con il volo... :lol:
Comunque secondo me, come dicevo nell'altro topic, ha ragione Gullich... provare a volare, prima da due e poi piano piano da primi. Anche perchè se non si vola mai non si sa nemmeno valutare bene le conseguenze di un volo. In se la paura non è nemmeno negativa. E' un segnale che si sta uscendo da un territorio conosciuto, dalla zona di sicurezza. Quindi è anche utile, lanciarsi in free solo su un 8c perchè non si ha paura sarebbe un attimo deleterio... Ma se non si vola mai, non si sanno proprio valutare nemmeno le possibili conseguenze, perchè non si sono mai conosciute, non si sono sperimentate... io mi accorgo che spesso il ragionamento sulle conseguenze possibili di un volo è meglio che la "paura". La paura non da informazioni... se non quella di un generico pericolo, se invece so bene, perchè ho già sperimentato più volte il volo, cosa significa volare in un certo punto piuttosto che in un altro le informazioni sono molto più utili e di conseguenza il comportamento. Comunque in falesia, con spit a due metri, secondo me, la para è completamente irrazzionale, è solo data dal fatto di non avere mai volato, di non esere abituati, ecc... quaindi basta lanciarsi un po' e bon, certo non scegliedo proprio il tiro sbagliato... :roll: In montagna è tutta 'n'altra cosa... e lì si che non tocca avere una paura irrazionale, sennò col cavolo che metti il friend quando magari l'ultimo è sotto di 4 metri...


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grizzly ha scritto:
Comunque in falesia, con spit a due metri, secondo me, la para è completamente irrazzionale, è solo data dal fatto di non avere mai volato, di non esere abituati, ecc...


concordo :wink:


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MessaggioInviato: 22 ottobre 2008, 18:19 
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roc ha scritto:
Cita:
credo sia una paura innata quella del vuoto


credo siano due cose diverse la paura del vuoto da quella del volo ..
se uno ha paura del vuoto ce l'ha anche se è legato come un salame (non parlo di "vertigini" che è un'altra cosa ancora)

uno che arrampica già da un pò penso che la paura del vuoto l'abbia già superata.
La paura del volo penso sia più dovuta all'idea di potersi far male..
....


Condivido appieno i pensieri di Carlo. La paura del vuoto è differente da quella del volo. Parlandone e leggendo quanto scritto sopra mi son chiesto se avessi mai provato l'una e l'altra. In effetti credo di si. In periodi di particolare stress, dovuti a questioni personali, situazioni famigliari, problemi di lavoro o altro, in falesia, o peggio in montagna, provavo la paura del vuoto. In sosta facevo le manovre guardando fisso la parete e guai a vedere sotto. Figuriamoci pensare di volare se non riuscivo a gestire nemmeno lo stare appeso. Sulla paura del volo invece l'ho provata per mancanza di fiducia dei materiali (soprattutto all'inizio) e soprattutto per l'idea di potermi fare male sbattendo contro la parete. Quest'ultimo pensiero è quello che mi infastidisce di più proprio perchè mi è successo, nulla di grave ma sufficiente per far si che il mio cervello lo codificasse come pericolo. La paura del volo è quella più gestibile, infatti nel mio caso dovrei resettare questa paura provando con cadute volontarie, resettando così la codifica di pericolo.
Secondo me la paura del volo non è innata e nemmeno quella del vuoto. Sono cose che generiamo noi con l'esperienza, vivendo. Questo sta alla base di ogni sport, se lo inizi da piccolo hai più facilità nelle cose non solo fisicamente, ma soprattutto di testa perchè prendo tutto come un gioco, il mio cervello è ancora vergine da tante paure, non ho stress e preoccupazioni esterne (lavoro, famiglia, ecc.). Lo scorso anno sono andato a Gardaland e su alcune giostre mi son veramente cagato sotto. Quello che ho potuto notare è che non ero il solo, un mucchio di adulti avevavo questo problema e i ragazzini? Neanche uno, tutti felici e contenti, anche a 20 m a testa in giù con una sola sbarra a tenerli. La paura non è innata, è data dall'esperienza, sta a noi individuarla ed invertirne il processo.

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MessaggioInviato: 23 ottobre 2008, 13:15 
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concordo che la paura del volo è quasi esclusivamente un fattore psicologico, ma per quanto mi riguarda, non credo valga la pena scomodare psicologi o psichiatri per superarla.

per come vivo l'arrampicata il riuscire o meno a fare certe vie, arrivare o meno ad una catena, appendermi o meno ad un rinvio, è poco importante, l'importante è divertirmi a stare con gli amici, a stare in un posto, a staccare dal tran tran quotidiano.
se un giorno non riesco a fare nemmeno un tiro, ed è già successo, va bene lo stesso ...

certo, mi fa piacere migliorare, aumentare il mio livello, a chiunque farebbe piacere, se ci riesco con il mio "metro" bene, altrimenti va benissimo lo stesso, non ho "mire" di alcun genere.

non mi voglio stressare anche per allenarmi, per provare i passaggi, per non aver paura di cadere, proprio ne faccio a meno

lascio ad altri la libertà di fare ciò che vogliono, di volare, di allenarsi con tabelle massacranti, magari poi faranno 8c a vista, bene, benissimo, tanto di cappello, ma non fa per me


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MessaggioInviato: 12 marzo 2009, 18:55 
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A seguire un interessante intervento di Paulo... in un altro forum ma Topic simile...

Cita:
... Io ho sempre patito un po', più che la paura l'ansia da prestazione (eheh, ma non scherzo..), ovvero l'arrivare a tanto così |-| da un obiettivo duro e sudato e fare una cazzata all'ultimo. Poi quando si focalizza il problema non è che cambi molto, specie per le persone cerebrali: lo si conosce ma è un po' come l'insonnia, se pensi ora non dormo non dormi, e se pensi ora faccio la cazzata la fai.
Il rimedio migliore che ho trovato è la grinta e la volontà, poi ovviamente il lavorare sulla propria mente come si lavorerebbe su di un muscolo (anche se è più difficile). Imparare ad eliminare o tenere "sotto controllo" i pensieri molesti, quelli che non ci fanno dormire ed in questo caso quelli che ci fanno cadere. Li si può combattere con pensieri "positivi", del tipo "tanto il tiro lo provo fino a che lo faccio", o "se non lo chiudo oggi non si sposta", ma questi pensieri tante volte spostano il problema nel tempo, non lo fanno affrontare. Il modo migliore è appunto lavorare sulla mente in maniera sistematica, imparando a frenarla e a mantenerne il controllo, sempre.
... segue su http://www.cuneoclimbing.it/forum/index.php?showtopic=906&pid=25047&st=0&#entry25047

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MessaggioInviato: 13 marzo 2009, 8:54 
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però li vedo come due problemi differenti.
La paura del volo vero e proprio è una cosa.
l'ansia da prestazione causa certamente un blocco psicologico, che porta anche all'errore e quindi ad una probabile caduta, ma mi sembra diverso come discorso..


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